Liguria e Lombardia “abbassano la guardia”. E in Italia almeno 300.000 cacciatori senza abilitazione all’uso di armi. Gli incidenti venatori non sono solo frutto del caso.
Martedi 28 vanno in discussione due pessime proposte: in Lombardia prevedono di autorizzare il trasporto delle armi vicino alle abitazioni e in Liguria di sparare al buio.
L’attività venatoria in questo paese non rappresenta solo un problema per la biodiversità visto che l’Italia è il crocevia strategico di numerose specie migratorie patrimonio della comunità europea: la caccia è diventato un problema di sicurezza pubblica.
“L’incolumità dei cittadini è messa seriamente a rischio dato che oltre un terzo dei cacciatori italiani non ha mai sostenuto l’esame di abilitazione all’uso delle armi, avendo la licenza di caccia da più di 40 anni e all’epoca questa abilitazione non era richiesta. Non dobbiamo quindi stupirci se si susseguono ad ogni stagione venatoria gli incidenti di caccia : lo scorso anno le vittime sono state 23 (e 50 i feriti), ma in passato si sono avute sino a 80 vittime. Questi incidenti sono in realtà omicidi colposi che si verificano esclusivamente per imperizia, negligenza e colpa grave da parte dello sparatore, che spesso ignora la pericolosità delle armi che imbraccia” dichiara Raniero Maggini vice Presidente WWF Italia.
Tra il 30 e il 40% dei 900.000 cacciatori ha più di 60 anni e non ha l’abilitazione all’uso delle armi, non ha una adeguata conoscenza delle leggi che regolano oggi la caccia, né è stata aggiornata visto che tale esame è stato instituito soltanto nel 1967 a seguito dell’entrata in vigore della Legge Quadro 799, la quale sostituiva la precedente farraginosa normativa del Regio Decreto nel 1939.
Prima del 1967 non c’era esame o valutazione, era sufficiente pagare le tasse governative e di iscrizione ad un associazione venatoria e il rilascio della licenza di caccia era automatico senza alcuna valutazione di merito, soltanto la condotta morale poteva essere ostativa (precedenti penali, rissosità ecc.). Questo ha permesso il transito in blocco, senza nessun filtro, di 300.000 persone di cui non si conosce nè preparazione, nè perizia nell’uso delle armi.
Ed è per questo che il WWF chiede che anche questa quota di cacciatori si doti di apposita abilitazione in considerazione del fatto non trascurabile, tra l’altro, che le armi usate per alcuni tipi di caccia sono sempre più micidiali.
Infatti, altro aspetto che fa della caccia un’attività ad alto rischio per chi la pratica e chi la “subisce” è la pericolosità delle armi stesse, denuncia il WWF.
Chi va a caccia del cinghiale o degli altri ungulati usa e detiene carabine a canna rigata, armi potentissime e precise. Alcuni modelli di carabine, come il fucile da guerra Kalanishkov oggi demilitarizzato, senza la funzionalità che consente di sparare a raffica, è oggi consentito per l’uso venatorio. Questo tipo di arma, utilizzata per la caccia, può sparare un proiettile (seppur senza alcuna precisione) fino a 3 chilometri di distanza, una potenza di fuoco inaudita e sproporzionata per il suo uso dilettantistico.
E’ bene precisare che l’attuale norma vigente in materia venatoria, pur consentendo la liceità di acquisto e detenzione ad esempio delle micidiali carabine a canna rigata, ne vieterebbe di fatto l’uso, perché queste armi a lunga gittata non consentono di sparare in sicurezza, in prossimità di strade, immobili, vie di comunicazione.
Tenuto conto che la Carabina Remington calibro 30.06 spara proiettili ad oltre 3.000 metri e che la legge italiana consente di sparare ad una distanza di almeno una volta e mezzo della gittata massima dell’arma che si imbraccia, la domanda legittima è che fa il WWF: quanti sono i posti in Italia ove in linea d’aria non esistono strade, immobili, vie di comunicazione nel raggio di 4,5 chilometri?
Queste armi “da guerra” non potrebbero essere usate in sicurezza in nessun luogo, ecco spiegate le ragioni per le quali sempre più Procure della Repubblica contestano ai cacciatori che le usano provocando gravi incidenti di caccia, il reato di omicidio colposo provocato da negligenza, imperizia e/o colpa grave nell’uso e maneggio delle armi, di chi spara da terra ad altezza preda e spesso uomo.
“CAPOFILA” DELL’INSICUREZZA: LIGURIA E LOMBARDIA: CACCIA DI NOTTE E CANCELLAZIONE DELLA DISTANZA DI SICUREZZA
La Liguria si appresta a ‘festeggiare’ l’anno internazionale per la difesa della biodiversità introducendo la caccia al buio, con una proposta di legge palesemente incostituzionale che rischia di produrre migliaia di animali protetti uccisi per ‘sbaglio’ e accrescere il pericolo di incidenti alle persone. Martedi 28 va in aula la proposta di di estendere l’attività venatoria da appostamento fisso di mezz’ora oltre il tramonto.
I cittadini lombardi invece rischiano di avere i cacciatori nel cortile di casa se passeranno le modifiche alla legge caccia L.26/93 da martedi 28 in discussione in Consiglio Regionale.
Le modifiche prevedono in modo del tutto illegittimo, visto che la legge nazionale lo vieta, di legittimare la pratica del trasporto di armi nei pressi di abitazioni e di strade vicinali ad uso pubblico senza che queste siano in custodia, senza rispettare le distanze di sicurezza fissata ora a 150 metri.
Di fatto un cacciatore con un’arma pronta per la carica potrebbe passare vicino alle abitazioni mettendo in pericolo l’incolumità dei residenti.
Finalmente qualcuno che le dice queste cose!
faccio presente che la maggioranza che sostiene il Governo ha la fissa per la “sicurezza”… Eppure accetta supinamente che le campagne d’Italia siano percorse da 700.000 persone armate: molte delle quali senza alcuna abilitazione all’uso di armi, molte altre che scorazzano con Kalashnikov e carabine a lunga gittata come giustamente ha fatto notare il WWF.
Con queste gittate, in un paese che non ha savane il rischio è altissimo! Ci vuole tanto a capirlo? Saluti
Per la legge italiana anche se è un ak47 basta che sia modificato per diventare un semiautomatico,cioè ogni colpo scaparato chi usa l’arma deve premere il grilletto colpo per colpo…E cmq chi va a caccia con ak47,è un pò ridicolo per me
Sono un agente ed ho un porto d’armi sportivo non ho quello da caccia, conosco l’impegno che il wwf compie ogni anno per la difesa della natura. Volevo fare chiarezza su un punto quello del Kalaniskov privo della funzione di raffica. Si dice che tale arma può essere usata a caccia ma tale arma non è classificata da caccia perchè ha un calibro di 7,62 mm X 39 mm. La prima cifra indica il diametro del bossolo la seconda cifra l’altezza di esso. La legge italiana prevede che siano classificate come armi da caccia le armi che hanno un calibro non inferiore a 5,60 mm di diametro e un altezza del bossolo non inferiore a 40 mm. Il Kalaniskov per un millimetro non rietra tra le armi classificate da caccia ma tra quelle classificate come armi comuni. Il Kalaniskov in base a questa legge non può essere usato a caccia. Un altro esempio è il fucile d’ordinanza dei militari italiani il Beretta AR 70/90 esso ha un calibro 5,56 mm X 45 mm e quindi non rientra nel parametro minimo di 5,60 mm per il diametro del bossolo, infatti è inferiore di 0,04 mm. Quindi anche il beretta, nella variante senza raffica non più in commercio da tempo, non può essere usato a caccia. Questa legge è stata fatta apposta per evitare l’utilizzo di queste armi a caccia. Un saluto Whalter
Volevo scrivere il mio commento all’articolo. Sono un agente ed ho un porto d’armi sportivo non ho quello da caccia, conosco l’impegno che il wwf compie ogni anno per la difesa della natura. Volevo fare chiarezza su un punto quello del Kalaniskov privo della funzione di raffica. Si dice che tale arma può essere usata a caccia ma tale arma non è classificata da caccia perchè ha un calibro di 7,62 mm X 39 mm. La prima cifra indica il diametro del bossolo la seconda cifra l’altezza di esso. La legge italiana prevede che siano classificate come armi da caccia le armi che hanno un calibro non inferiore a 5,60 mm di diametro e un altezza del bossolo non inferiore a 40 mm. Il Kalaniskov per un millimetro non rietra tra le armi classificate da caccia ma tra quelle classificate come armi comuni. Il Kalaniskov in base a questa legge non può essere usato a caccia. Un altro esempio è il fucile d’ordinanza dei militari italiani il Beretta AR 70/90 esso ha un calibro 5,56 mm X 45 mm e quindi non rientra nel parametro minimo di 5,60 mm per il diametro del bossolo, infatti è inferiore di 0,04 mm. Quindi anche il beretta, nella variante senza raffica non più in commercio da tempo, non può essere usato a caccia. Questa legge è stata fatta apposta per evitare l’utilizzo di queste armi a caccia. Un saluto Whalter
Vedo che la disinformazione sulle vittime della caccia non tende a cessare!!!Le vittime sono state 23 ma non tutte dovute a un colpo di arma da fuoco…infatti sono riconducibili a quest’ultima 7 vittime tutti cacciatori, gli altri sono dovuti a malori o cadute mortale. Le 80 vittime che affermate, è perchè vi fate rientrare gli incidenti stradali o addirittura gli omicidi compiuti nelle mura domestico con un arma da caccia (anche se l’ assassino non è un cacciatore).
Per quanto riguarda l’abilitazione, non penso che ad un cacciatore con 40 anni di esperianza bisogni insegnargli l’uso dell’arma, è molto più importante la visita psico-fisica che dobbiamo fare ogni 6 anni con il rinnovo.
Per quanto riguarda la caccia al buio, questa viene praticata in tutta europa, per consentire il prelievo nei confronti delle specie acquatiche(dato che in Italia quasi tutte le zone umide sono diventate protette).In Francia è consentito sparare 2 ore prima dell’alba e due ore dopo il tramonto.
Per favore non dire fesserie. I morti per arma da fuoco nella scorsa stagione venatoria sono stati ben più di 7, solo in Sardegna ve ne sono stati 5. E meno male che c’è chi, suo malgrado riporta gli articoli di cronaca con le vittime della caccia (che tutti possono consultare), altrimenti bugiardi come siete nel giro di poco arrivereste a dire che non ci sono state vittime. E le cadute mortali avvenute durante l’esercizio dell’attività venatoria non dovrebbero forse essere conteggiate tra i decessi avvenuti a caccia? Quando sono cercatori di funghi a cadere mortalmente, siete i primi a tenerne il conto e a riportare la notizia nei vostri siti, mentre se le cadute mortali riguardano voi cacciatori, minimizzate e pretendete che non se ne tenga conto come decessi collegati all’attività venatoria. Invece di parlare a vanvera, indicaci in quale caso un omicidio sia stato attribuito ad un cacciatore mentre non era stato lui compierlo. La gente con più di 40 anni di esperienza dovrebbe dar prova più degli altri di saper maneggiare le armi, perché la falsa sicurezza di uno che crede di sapere ‘come si fa’, porta a sottovalutare e ignorare le regole di sicurezza: infatti molti degli incidenti di caccia sono proprio causati da cacciatori ‘esperti’ in là con gli anni. Per quanto riguarda le visite psicofisiche, sono un altro esempio di falsa sicurezza: sono frequenti i casi di cacciatori che pur avendole passate si sono poi rivelati tutt’altro che mentalmente stabili: l’ultimo caso si è verificato solo qualche giorno fa ed ha avuto come vittima una bimba di 3 anni.
Le fesserie le dirà lei Cala…per verificare ciò che ho detto basta vedere la puntata di Vespa di qualche mese fà dove sono stati riportati i dati dell’associazione ambientalista “vittime della caccia” che ha detto che i morti in ambito venatorio sono stati 23 (7 da colpo da arma da fuoco e tutti cacciatori) e altrettanti in ambito extra venatorio (incidenti stradali).Poi le cadute mortali devo essere conteggiate ma allo stesso tempo specificate ai cittadini.Per quanto riguarda l’abilitazione sà in cosa consiste?penso di no…consiste nello sparare al poligono con una pistola calibro 22 dove poi viene rilasciato l’attestato tutto qua, l’uso dell’arma in sicurezza si apprende soprattutto con l’accompagnamento obbligatorio nel primo anno di licenza!!Poi non capisco che cosa centra con la caccia la morte di quella povera bambina…..quanti casi ci sono di malati mentali (che fino al giorno prima erano ritenuti sani) che uccidono: carabinieri, guardie giurate, ragazzi che danno fuoco a un barbone per noia, madri che mettono in lavatrice i loro bimbi, ambientalista che sequestra 3 persone negli Stati Uniti, ecc……
Basta anche 1 solo morto per caccia, peggio se non cacciatore, per illustrare l’assurdità di un’attività “sportiva” fatta con un’arma da fuoco su terreni anche di proprietà privata. In molte zone d’Italia, a causa dell’espansione urbanistica e della frammentazione delle zone agricole, la caccia, soprattutto quella vagante, è inutile e dannosa e come tale andrebbe limitata.
Dopo la sua risposta è appurato chi è che dice le fesserie: lei evidentemente guarda le trasmissioni di Vespa invece di informarsi direttamente alla fonte; infatti le sarebbe bastato andare sul sito dell’associazione vittime della caccia, cioè l’associazione che lei cita e che secondo lei dice che i morti per sparo di arma da fuoco sono stati 7 (tra l’altro lei la definisce associazione ‘ambientalista’ non si sa sulla base di cosa) per verificare che la realtà è ben diversa dalle fesserie: l’associazione stessa riporta infatti che i morti a caccia PER ARMA DA FUOCO (no incidenti stradali o cadute) in ambito venatorio sono stati 23 cacciatori + 1 morto tra gente comune; e presenta tutta la casistica. Quindi lei non solo ha dimostrato a tutti di dire fesserie, ma le ha anche ripetute, invece di controllare prima di continuare ottusamente nell’errore. Ovviamente informarsi prima di dire stupidaggini, significa chiedere troppo ai cacciatori.
Associazione ambientalista NO anticaccia SI!
http://www.vittimedellacaccia.org/news/associazione/chi-siamo.html
E conclude a fine rigo:”L’Associazione inoltre persegue l’abolizione della caccia, anche attraverso la necessaria gradualità in ambito politico-legislativo.”
Dati COMUNQUE DI PARTE!Le riassumiamo qui i dati che sono in netto contrasto con i vostri!!:Roma, lunedì 01 febbraio 2010
COMUNICATO STAMPA
INCIDENTI VENATORI, I DATI REALI DEL 2009 NELL’ANALISI DEL COMITATO NAZIONALE CACCIA E NATURA
Nessuna vittima tra i non cacciatori e un dato complessivo ‘depurato’ ridotto di quasi il 40%
La grande attenzione al problema sicurezza nel mondo venatorio sta portando ad un numero sempre minore di incidenti, così come evidenziato dai dati dell’analisi del Comitato Nazionale Caccia e Natura che per l’anno 2009 evidenziano come non ci siano state vittime tra i non cacciatori e che, anche per questi ultimi, i numeri reali – depurati da una metodologia ideologicamente anti-caccia – si riducono di quasi il 40%. Quando si parla di vite umane i dati dovrebbero essere esaminati e diffusi con la massima cautela, precisione e delicatezza, e invece ogni anno il mondo venatorio si trova sotto accusa per un numero di vittime che spesso è gonfiato da accadimenti che con la caccia hanno poco o nulla a che fare.
L’analisi del CNCN per l’anno 2009 (1 gennaio – 31 dicembre) dicono che la caccia ha causato 22 morti, mentre le stime delle organizzazioni anti-caccia (prese come base per approfondire i singoli episodi) parlano di 38 vittime! Analizzando le notizie che riferiscono degli incidenti, il CNCN ha evidenziato i seguenti casi in cui erroneamente si parla di ‘vittime della caccia’ quando invece le cause non sono ascrivibili a quest’ultima o – addirittura – le vittime non ci sono.
Decessi 2009 inseriti per errore nelle stime della caccia:
• infarto o altri malori…………………………………..n. 11
• incidente automobilistico………………………………n. 1
• caduta…………………………………………………….n. 1
• omicidio volontario……………………………………..n. 1
• un ferito contato fra i morti………………………….n. 1(Cerveteri, 05 gennaio 2009)
• un disperso per una notte considerato morto…….n. 1(Pordenone, 01 ottobre 2009)
Un totale di 16 decessi che si sarebbero potuti verificare durante ogni altra attività ricreativa, ma che, inseriti nel numero delle vittime della caccia, creano sgomento e grande allarmismo. Alcuni arrivano anche a conteggiare gli omicidi volontari e i suicidi commessi con il fucile da caccia, fino a parlare di oltre 40 o 50 vittime. L’uso di dati sbagliati contribuisce a costruire e ad avvalorare un’immagine negativa della caccia e dei cacciatori che vengono descritti come dei pericolosissimi frequentatori di boschi e campagne.
Tra l’altro va ricordato che i cacciatori – a differenza di quasi tutti coloro che praticano attività all’aria aperta – sono coperti per legge da una assicurazione sulla responsabilità civile che in caso di incidente garantisce, se non altro, un congruo risarcimento economico per persone, animali e cose.
Esagerare gli aspetti pericolosi della caccia – dimenticando ad esempio la frequenza e i ‘numeri’ degli incidenti delle altre attività all’aria aperta – risponde ad una volontà ideologica e non al realtà oggettiva, con il solo scopo di terrorizzare la popolazione e influenzare il mondo politico.
E non rispetta le vittime, quelle decedute e le loro famiglie.
L’UFFICIO STAMPA
UFFICIO STAMPA C.N.C.N.
1. E’ stata definita associazione ‘ambientalista’ e non lo è: in realtà il termine ‘ambientalista’ viene da voi sempre usato in senso stravolto.
2. I dati non sono ‘di parte’ poichè non si tratta di dare interpretazioni, ma di definire , articoli di giornale e web alla mano, quanti sono i decessi avvenuti DURANTE LO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITA’ VENATORIA. Addirittura il sito vittimedellacaccia riporta la suddivisione fra gli incidenti per arma da fuoco e quelli di altro tipo: più chiaro di così. Tutti gli incidenti sono riportati e verificabili.
3. Il periodo di riferimento dei dati confrontati è differente: quello di vittimedellacaccia prende in considerazione la stagione venatoria; l’altro, l’anno solare. Ovvio che i dati non collimano; sebbene i valori riportati non si discostino di tanto.
4. Falso che non vi siano state vittime tra i non cacciatori : 19.12.2009 Morto un minore in giro per i boschi col fucile.
5. Decessi, e malori avvenuti DURANTE l’esercizio dell’attività venatoria, devono comunque essere conteggiati e non essere liquidati con un “potrebbero essere accaduti in qualunque altra attività ricreativa” come dicono le ass. venatorie (o il cncn): la caccia non è “come ogni altra attività ricreativa” visto che per legge i cacciatori devono fare visite che dovrebbero garantirne la buona salute fisica (e psichica); provi ad immaginare se in una qualsiasi altra “attività ricreativa” i cui soggetti sono sottoposti per legge a visite fisiche, si verificassero più di 10 morti, tra infarti e malori, nell’arco di pochi mesi. Inoltre, cosa ancora più grave, se tali visite non riescono nemmeno a garantire la salute fisica dei soggetti esaminati, è ridicolo pensare che possano garantirne la sanità mentale, che è senz’altro molto più difficile da valutare.
6. Se si prende in considerazione l’elenco dei feriti, si accorgerà che vi sono, oltre a decine di cacciatori, (ovvio), anche molti feriti tra la gente comune. Su questi sorvolate, come a dire che finchè non ci scappa il morto, siamo nella norma, e i feriti tra le gente comune non contano niente. Ricordo che la caccia è un’attività praticata per il vostro divertimento, non è né un lavoro né una necessità sociale irrinunciabile (a parte che per i cacciatori stessi), quindi ogni ferito tra la gente comune, che magari con la caccia non vuole avere niente a che fare, è un evento gravissimo. Le associazioni venatorie pensano a ri-contare solo i morti, quello dei feriti è un dato perennemente taciuto.
7. Come si vede, le 7 vittime dichiarate da Lorenzo!! erano una fesseria, perché le vittime SOLO per arma da fuoco sono molte di più. Lo stesso dicasi per il post di del suo collega Mario, che riporta anche lui 7 vittime. Ma chissà come mai lei ha taciuto su quanto detto dai suoi colleghi (che evidentemente, anche secondo i dati da lei forniti, è una fesseria) mentre invece si è affrettato a rispondere a me, sebbene io abbia fornito cifre molto vicine alle sue.
“Falso che non vi siano state vittime tra i non cacciatori : 19.12.2009 Morto un minore in giro per i boschi col fucile” Per lei sarebbe vittima della caccia un ragazzo di 15 anni che ruba il fucile del nonno e si suicida nel bosco. Il nonno del ragazzo non aveva il porto d’armi e non poteva detenere l’arma, ma come si può affermare che sia stato vittima della caccia. Questo fatto poteva avvenire anche se la caccia legale non esistesse in quanto non ha nessuna relazione con essa.
“provi ad immaginare se in una qualsiasi altra “attività ricreativa” i cui soggetti sono sottoposti per legge a visite fisiche, si verificassero più di 10 morti, tra infarti e malori, nell’arco di pochi mesi.” Le elenco alcune attività i cui soggetti sono sottoposti a visite fisiche che hanno avuto molti più morti: Pesca subacquea, calcio a 5, alpinismo, sci ecc..
E invece per lei un ragazzo di 15 anni dovrebbe essere fatto rientrare tra i ‘cacciatori’???? O magari escluso completamente dal conteggio, come se fosse nei boschi a passeggiare invece che per sparare? Però vede quel ragazzo era a caccia. Di chiunque fosse il fucile, il fatto è che il ragazzo, minorenne (quindi di certo non cacciatore in senso proprio, visto che la licenza si può prendere solo a partire dai 18 anni), era a caccia nei boschi, ed è morto per un colpo partito accidentalmente dal suo fucile. Quindi rientra a pieno titolo tra le vittime civili della caccia. E comunque lo faccia pure rientrare dove desidera, ma sempre di morto legato all’attività venatoria si tratta.
Circa le altre attività: premesso che non mi risulta che per praticare in proprio cioè in maniera non professionistica le attività da lei citate sia necessario per legge un certificato medico (a meno che non si voglia partecipare a tornei o gare o corsi vari), non mi risulta nemmeno che nel mondo professionistico di tali attività vi siano mai stati più di 10 morti in 5 mesi per infarti/malori. Lei oltretutto parla di ‘molti più morti’, ma non quantifica.
Sig. Cala è che il ragazzo non è vittima dell’attività venatoria come dice lei ma vittima dell’attività di bracconaggio (sempre che il ragazzo non si sia suicidato). La differenza è che l’attività venatoria è legale mentre il braconaggio no. Ho notato che l’associazione vittime della caccia, tra i 22 casi di morte che elenca, mette sullo stesso piano morti per caccia e morti per bracconaggio. Come la morte avvenuta il 10.12.2009 in provincia di Roma mi pare, dove nell’articolo si dice chiaramente che non aveva licenza di caccia ne porto d’armi, quindi non praticava la caccia ma il bracconaggio quando è morto. Ci sono altri casi di bracconieri che non hanno mai avuto la licenza di caccia ne il porto d’armi, e gli articoli lo dicono chiaramente, che sono elencati tra i morti per caccia dall’associazione vittime della caccia. Secondo me elencare tra i morti per caccia anche i bracconieri non ha nessun senso perchè il bracconaggio non ha relazione con i morti per caccia che ripeto è un’attività legale. Secondo me l’associazione vittime della caccia dovrebbe fare due elenchi differenti uno per i cacciatori e l’altro per i bracconieri. Se la caccia venisse chiusa cosa che peraltro non mi importa credo che il bracconaggio continuerebbe e continuerebbero quindi anche i morti dovuti all’attività di bracconaggio. Penso quindi sia giusto creare due elenchi separati per i cacciatori e per i bracconieri. Grazie per l’attenzione
Questa è spessissimo una distinzione pretestuosa e strumentale, che i cacciatori utilizzano sovente anche per lavarsi le mani circa i danni fatti da loro colleghi: mi è infatti capitato più volte di leggere articoli su cacciatori titolari di licenza di caccia sorpresi a commettere reati venatori MOLTO gravi, con molti cacciatori che commentano che non si trattava di cacciatori (benché titolari di licenza di caccia) bensì, in quanto sorpresi a commettere illeciti, di ‘semplici’ bracconieri che niente avevano a che fare con la caccia. In questo modo la caccia ne esce sempre e comunque ‘pulita’, a prescindere; ma è evidente a tutti l’illiceità di un simile ragionamento fatto a posteriori.
Qui la questione è ancor più sottile, visto che il bracconaggio è in ogni caso una forma di attività venatoria, sebbene illecita. Quindi dire che, poiché in alcuni sporadici casi il deceduto (o l’assassino) non aveva licenza di caccia, allora l’incidente non dovrebbe essere conteggiato tra gli incidenti di caccia, a me sembra una motivazione ancor più pretestuosa. Sarebbe un po’ come pretendere di non far rientrare tra le vittime della strada un minorenne che ha un incidente guidando la macchina del padre; o qualcuno investito da quel minorenne. O come dire che se qualcuno va a cercar funghi senza autorizzazione e cadendo muore, non si può parlare di un ‘cercatore di funghi morto’, poiché il soggetto in questione cercava funghi abusivamente.
(nota: prima che i cacciatori se ne escano col consueto quanto ridicolo/superficiale paragone tra morti per caccia e morti per circolazione automobilistica, preciso che il mio è semplicemente un parallelo tra ‘diciture’)
Per quanto mi riguarda inoltre, ritengo che questi elenchi relativi all’attività venatoria dovrebbero includere anche i decessi per cadute e per malori (avvenuti durante lo svolgimento dell’attività), mentre il sito da lei citato (fin troppo tollerante) esclude questa tipologia di vittime (che ogni anno sono comunque molte) e riporta invece solo le vittime per arma da fuoco, distinguendo oltretutto tra quelle verificatesi durante la stagione venatoria ‘canonica’ (e ovviamente solo durante lo svolgimento dell’attività venatoria) e quelle avvenute al di fuori della stagione venatoria vera e propria.
Lei comunque ha chiaramente tutto il diritto di considerare ogni singolo ‘incidente’ come meglio crede; la fonte citata è così trasparente che non si limita semplicemente a riportare un totale, ma per ogni singolo caso riporta l’articolo, proprio per permettere a quelli come lei di valutare la questione come meglio desiderano. Una trasparenza che raramente si riscontra nel mondo venatorio, che anzi ha tutto l’interesse a far sì che di queste tematiche si parli il meno possibile.
-Secondo me l’associazione vittime della caccia dovrebbe fare due elenchi differenti uno per i cacciatori e l’altro per i bracconieri.-
Io credo invece che dovrebbero essere le associazioni venatorie a tenere simili trasparenti/consultabili elenchi e che dovrebbero essere esse stesse a portarli all’attenzione della gente visto che si tratta di cose pertinenti l’attività venatoria. Invece non solo gli ambienti venatori si guardano bene dal tenere simili elenchi (per ovvie ragioni), ma perennemente minimizzano la questione ‘decessi collegati all’attività venatoria’ e addirittura fanno di tutto per sminuire e irridere gli elenchi che altre associazioni compilano (e che riportano SOLO i casi che finiscono sulla cronaca giornalistica: il conteggio quindi è un conteggio per difetto, poiché non è detto che questo genere di ‘incidenti’ finiscano tutti nelle pagine di cronaca, e comunque alcuni articoli possono sfuggire all’osservatore e dunque non figurare nel conteggio)
-Se la caccia venisse chiusa cosa che peraltro non mi importa credo che il bracconaggio continuerebbe e continuerebbero quindi anche i morti dovuti all’attività di bracconaggio.-
La mia personale idea, supportata da molte affermazioni di cacciatori che ho letto in giro per il web, è che se la caccia venisse chiusa, molti cacciatori diventerebbero bracconieri all’istante perché per loro stessa ammissione la caccia è una attività irrinunciabile (addirittura ho letto che alcuni dichiarano che “è la mia vita”), a prescindere dalle norme; ma se non altro a quel punto non ci sarebbe più bisogno di distinguere tra quelli ‘con licenza’ e ‘senza licenza’.
-Grazie per l’attenzione-
Altrettanto a lei.
già, invece quello che dite voi e le vostre associazioni nn sraebbe di parte, no!!!!!
voi stessi dite che la vostra è uan passione fortissima, sfegatatta, ecc…voi avete perso la testa per la caccia, se tacete fate più bella figura!!!siete del tutto accecati dalla caccia!!!!
se evitate di scrivere è meglio x voi!!!
Poi visto che non capisce cosa c’entra la caccia con quella bambina di 3 anni, glielo rispiego: voi cacciatori (e il padre della bimba era un cacciatore che deteneva ben 5 fucili) vi vantate di fare visite psicologiche che dovrebbero attestare la vostra idoneità psicologica a detenere armi. Il caso in questione dimostra, insieme a molti altri analoghi, che queste visite sono, alla prova dei fatti, fallaci: se da un lato questa fallacia è tollerabile per quelle attività LAVORATIVE socialmente IRRINUNCIABILI (come quelle svolte da forze dell’ordine, guardie giurate, ecc. che lei chiama in causa), di contro nessun margine di errore è socialmente accettabile quando si tratta invece di concedere armi a individui che le usano, non per NECESSITA’ SOCIALMENTE IRRINUCIABILI, ma per DIVERTIMENTO (come nel caso della caccia).
E ci sono altre due considerazioni da fare. La prima: in nessuna delle categorie da lei citate tra carabinieri, guardie giurate, ragazzi, madri, ambientalisti ci sono stati nell’ultimo anno così tanti soggetti che hanno dato di matto commettendo omicidi, quanti ve ne sono stati nella categoria dei cacciatori, dove solo nell’ultimo anno ci sono stati 7-8 casi del genere; eppure alcune di queste categorie sono enormemente più numerose della vostra. La seconda: se un tizio negli USA sequestra delle persone farneticando chissà cosa, riportate la notizia a gran voce su tutti i siti venatori (e persino qui, a mo’ di sfottò) e si leggono commenti come “QUELLO ERA UN ANIMALARO E NIENTE ALTRO, ESATTAMENTE UNO COME VOI (riferito agli animalisti)”, “NON’E’UNA NOVITA’CHE GLI ANIMALISTI INCORPORANO QUESTE ASSURDE DEVIAZIONI” , e dunque animalisti=stragisti (anche se il matto in questione non ha ucciso nessuno); se però un cacciatore italiano dà fuori di testa, uccidendo a fucilate la figlia di 3 anni, il cane da caccia, e se stesso, voi invece chiedete candidamente e angelicamente “cosa centra (scritto proprio così) ciò con la caccia?”. Ciò non c’entra tanto con la caccia, quanto con i cacciatori. Lascio ai lettori ogni eventuale valutazione sulla vostra ridicola doppiezza.
hai ragione al 100%!!!!!
“”Poi visto che non capisce cosa c’entra la caccia con quella bambina di 3 anni, glielo rispiego: voi cacciatori (e il padre della bimba era un cacciatore che deteneva ben 5 fucili) vi vantate di fare visite psicologiche che dovrebbero attestare la vostra idoneità psicologica a detenere armi. Il caso in questione dimostra, insieme a molti altri analoghi, che queste visite sono, alla prova dei fatti, fallaci: se da un lato questa fallacia è tollerabile per quelle attività LAVORATIVE socialmente IRRINUNCIABILI (come quelle svolte da forze dell’ordine, guardie giurate, ecc. che lei chiama in causa), di contro nessun margine di errore è socialmente accettabile quando si tratta invece di concedere armi a individui che le usano, non per NECESSITA’ SOCIALMENTE IRRINUCIABILI, ma per DIVERTIMENTO (come nel caso della caccia).”” Ovviamente come tutti sanno per detenere un fucile da caccia non è necessario il porto d’armi per uso caccia, ma va benissimo quello per tiro a volo sportivo (le armi sono le stesse), quello per difesa personale o anche il nulla osta all’acquisto e detenzione. Quindi secondo lei per le forze dell’ordine e le guardie giurate si potrebbero fare visite meno specifiche tanto sono attività lavorative irrinunciabili, quindi se una guardia giurata impazzisce e ammazza l’intera famiglia come già più volte successo con la sua arma a voi non interessa nulla di questo fatto, o se ad uccidere è un tiratore sportivo che spara dal balcone di casa ma non ha il porto d’armi per caccia a voi non interessa neanche di quello. L’unica cosa che vi interessa è qualsiasi cosa che sia in relazione con gli animali tutto il resto non ha valore. Forse è per questo motivo che non avete relazioni con gli altri e siete degli associali che non sanno interagire con la società ma si trovano a disagio di fronte alle altre persone.
“”E ci sono altre due considerazioni da fare. La prima: in nessuna delle categorie da lei citate tra carabinieri, guardie giurate, ragazzi, madri, ambientalisti ci sono stati nell’ultimo anno così tanti soggetti che hanno dato di matto commettendo omicidi, quanti ve ne sono stati nella categoria dei cacciatori, dove solo nell’ultimo anno ci sono stati 7-8 casi del genere; eppure alcune di queste categorie sono enormemente più numerose della vostra.”” Lei Cala sbaglia anche stavolta tra le forze dell’ordine, le guardie giurate, le madri e i ragazzi ci sono stati molti più soggetti che hanno dato di matto per ogni singola categoria rispetto al numero di cacciatori che lo hanno fatto. Capisco benissimo che lei questo non lo sappia le uniche notizie che arrivano ai vostri forum sono quelle relative ai cacciatori le altre vengono abilmente nascoste. Però se ogni tanto smette di guardare Geo&Geo e si guarda un TG non sarebbe male, perchè capirebbe che il numero è molto più alto rispetto a quello dei cacciatori.
-Quindi secondo lei per le forze dell’ordine e le guardie giurate si potrebbero fare visite meno specifiche tanto sono attività lavorative irrinunciabili-
Ma davvero?? E dove l’avrei detto?? Questo probabilmente lo pensa lei, perché io ho detto un cosa ben diversa: io ho affermato che le visite psicologiche sono fallaci e i fatti lo dimostrano; ma se da un lato questa fallacia è, VOLENTI O NOLENTI, da accettare/sopportare perché l’attività svolta dalle forze dell’ordine è SOCIALMENTE IRRINUCIABILE, quella stessa fallacia diventa completamente inaccettabile dal punto di vista sociale per tutte quelle attività che non sono socialmente irrinunciabili e che sono solo un DIVERTIMENTO per chi le pratica, come la caccia.
Poi, per quanto mi riguarda più vengono resi particolareggiati e specifici gli esami psicologici e meglio è, ci mancherebbe altro; ma son convinto che i primi ad incavolarsi se tali esami fossero resi più stringenti, sarebbero proprio i cacciatori.
-quindi se una guardia giurata impazzisce e ammazza l’intera famiglia come già più volte successo con la sua arma a voi non interessa nulla di questo fatto, o se ad uccidere è un tiratore sportivo che spara dal balcone di casa ma non ha il porto d’armi per caccia a voi non interessa neanche di quello-
Ma chi l’ha detto?? Queste sono solo le conclusioni di uno che non solo non ha compreso quanto è stato chiaramente scritto, ma che sta partendo per la tangente cercando di mettere sullo stesso piano l’irrinunciabilità delle forze dell’ordine (o delle guardie giurate), e la caccia. E questo, lo ribadisco, oltre che pericoloso è anche sciocco.
-L’unica cosa che vi interessa è qualsiasi cosa che sia in relazione con gli animali tutto il resto non ha valore. Forse è per questo motivo che non avete relazioni con gli altri e siete degli associali che non sanno interagire con la società ma si trovano a disagio di fronte alle altre persone.-
Già da quello che ha scritto qui sopra si capisce il personaggio: ma non si preoccupi, lei può pensare tutte le sciocchezze che vuole su noi ‘associali’, nessuno glielo vieta, che lei ci creda o meno.
-Lei Cala sbaglia anche stavolta tra le forze dell’ordine, le guardie giurate, le madri e i ragazzi ci sono stati molti più soggetti che hanno dato di matto per ogni singola categoria rispetto al numero di cacciatori che lo hanno fatto.-
Sarebbe più fruttuoso per la sua credibilità se invece di dire “lei sbaglia” e basta, mostrasse (articoli alla mano) questi 8 casi di appartenenti alle forze dell’ordine che nell’ultimo anno hanno dato fuori di testa e hanno ucciso altrettante persone; poi 8 guardie giurate che han fatto altrettanto, poi 8 minorenni, poi madri, ecc ecc. Perché invece di parlare genericamente, non riporta i fatti di cui parla, visto che secondo lei “sono molti di più rispetto ai cacciatori”???
-Capisco benissimo che lei questo non lo sappia le uniche notizie che arrivano ai vostri forum sono quelle relative ai cacciatori le altre vengono abilmente nascoste. –
Vede, se fosse un po’ più attento capirebbe che le notizie che compaiono qui (cacciastop.org) sono ovviamente inerenti la caccia e i cacciatori, visto che il sito tratta appunto specificatamente della caccia. E comunque forse farebbe bene a guardare in casa sua, visto che le notizie di omicidi commessi da soggetti che hanno ‘la passione per la caccia’ (senza nemmeno andare troppo indietro nel tempo, l’ultima è di ieri) nei vostri forum vengono ‘abilmente nascoste’, ma viceversa è stato dato ampio spazio al pestaggio di un tassista di Milano da parte di alcuni pregiudicati, attribuendolo addirittura alla cultura animalista-anticaccia.
-Però se ogni tanto smette di guardare Geo&Geo e si guarda un TG non sarebbe male, perchè capirebbe che il numero è molto più alto rispetto a quello dei cacciatori.-
Lei continua a far chiacchiere senza però portare fatti verificabili a sostegno di quel che dice, e addirittura pretende di sapere quel che guardo io in tv. Sa qual è il suo/vostro problema: che noi i TG e i giornali li guardiamo/leggiamo ben più di voi, infatti questo è quel che è accaduto proprio ieri: “SIGNA. Uccide la vicina di casa dopo la condanna per stalking. Liti per colpa del cane che abbaia. Ferita gravemente anche la figlia. Quegli screzi costanti con le vicine di casa per l’abbaiare dei cani gli avevano tolto la serenità. Sembra che l’uomo, CON LA PASSIONE PER LA CACCIA, tenesse sempre in auto un coltello. E con questo le ha colpite ripetutamente, mirando al cuore. «Adesso mi condanneranno per qualcosa di più serio» avrebbe detto dopo le pugnalate. Pare avesse già minacciato le due signore con il fucile”.
Come vede, sig. Massimiliano, il numero continua a crescere!
Per quanto riguarda la caccia al buio, siete sempre a dire che tutto quello che non si può praticare qui in Italia, si pratica invece tranquillamente in tutta Europa: allora non avete altro che da scegliere in che paese europeo trasferirvi, avete solo l’imbarazzo della scelta; qui in Italia staremo senz’altro meglio senza di voi e voi sarete liberi di cacciare al buio.
Quello che i cacciatori fanno in Francia è un affare francese, qui siamo in Italia e non è che se in Francia consentono ai cacciatori di fare delle idiozie, qui dobbiamo fare altrettanto.
Potrebbe andare anche bene il discorso che Lei fa riguardo alla Francia!Purtroppo (generalizzo)Quando si tratta di TAGLIARE E STRIGERE La caccia nelle sue varie forme periodi e specie VI APPELLATE ALL’EUROPA della serie:”il fringuello è protetto in tutta europa”,quando si tratta di avere QUALCHE CONCESSIONE DITE DI GUARDARE IN CASA NOSTRA E QUELLO CHE ACCADE DALLE ALTRE PARTI SONO IDIOZIE!!!BELLA COERENZA!
Giovanni docet!!
avete una bella faccia tosta:da un lato condannate il bracconaggio, dall’altro volete estendere e ampliare sempre di più la caccia(il che significa legalizzare quelo che è bracconaggio!)
in sostanza il vostro condannare il bracconaggio è solo falsità e ipocrisia!ed è inutile che provate a farmi cambiare idea!
macchè disinformazione, ma fammi il piacere! vedo che voi nn smettete di scrivere stupidaggini, ridicolaggini e amenità in questo sito, sperando di essere ascoltati!
Quello che è scritto nell’articolo è drammaticamente vero, e l’articolo è molto ben fatto…
Solo una cosa: se tutti i dati, persino quelli Istat, dicono che i cacciatori sono circa 700mila, non credo sia possibile che siano 900mila…
Stà a vedere che adesso ricominciano con la solita valanga di idiozie: “anche le strade sono pericolose, allora aboliamo le strade! abolire la caccia è come abolire lo sci, l’alipinismo, l’uso dell’auto ecc! la caccia è pericolosa??? ma cosa dite? ma come fate a dire queste cose????? nn è mica pericolosa!”
che tristezza …
I dati sul numero di cacciatori vengono solo dalle associazioni di livello nazionale,non da quelle regionali e provinciali
scandalosa la proposta di legge della Liguria!!!!vergognosa>!!!!schifosa!!!!!!
scandaloso e vergognoso il servilismo di certi politicanti verso gli sparatori!!!!!
In portogallo sono anni che è permessa la caccia notturna al cinghiale
e se da qlk parte è prevista la pena di morte per lapidazione o impiccagione allora vuole dire che va bene???
Sei passato dalla caccia alla pena di morte c’è qualche differenza
se menziono la corrida ti va bene?!
voi ovviamente non ponesate che a prendere il peggio che c’è negli altri paesi!!!se fosse per voi le leggi a tutela degli animali non esisterebbero proprio!
Asterione loro non mangiano carne quindi pensano che uccidere un animale per nutrirsi sia come uccidere un uomo. L’errore degli animalisti è che non hanno niente a che fare con la natura, essi sono completamente fuori da essa, l’uomo è un animale onnivoro che si nutre sia di carne sia di vegetali, esso è stato sempre onnivoro (mi riferisco all’homo sapiens sapiens non ad i suoi predecessori) dal momento della sua nascita. Non capisco perchè queste persone cerchino in tutti i modi di cambiare la natura dell’uomo trasformandolo in un erbivoro. Il fine ultimo degli animalisti è quello di vietare l’alimentazione a base di carne. Giovanni non è vero quello che dici credo che a tutti interessi la tutela degli animali e tutti sanno, cacciatori compresi, che la caccia va limitata solo agli animali che sono presenti in buon numero in natura e vada vietata alle specie che rischiano l’estinzione o sono in numero basso.
-L’errore degli animalisti è che non hanno niente a che fare con la natura, essi sono completamente fuori da essa, l’uomo è un animale onnivoro che si nutre sia di carne sia di vegetali-
Onnivoro significa che PUO’ mangiare di tutto, non che DEVE mangiare tutto. Inoltre la caccia praticata oggi, che è ciò di cui si parla qui, non ha niente a che fare con le esigenze di nutrimento e/o sopravvivenza.
-esso è stato sempre onnivoro (mi riferisco all’homo sapiens sapiens non ad i suoi predecessori) dal momento della sua nascita.-
E già, perché l’homo sapiens sapiens è nato tutt’a un tratto, di punto in bianco, senza alcuna relazione coi suoi predecessori!!!
-Non capisco perchè queste persone cerchino in tutti i modi di cambiare la natura dell’uomo trasformandolo in un erbivoro-
Sa, la ‘natura dell’uomo’ purtroppo porta anche molti uomini a commettere atti atroci: seguendo il suo ragionamento, probabilmente quelli come lei non capiscono nemmeno perché vi siano leggi che reprimono e condannano tale ‘natura’.
-Il fine ultimo degli animalisti è quello di vietare l’alimentazione a base di carne.-
Il fine ultimo degli animalisti (per lo meno quello che ha a che fare con la caccia, che è ciò di cui si discute qui) è quello di tutelare (anche eticamente) un patrimonio di tutti, che l’1% della popolazione prende a fucilate per divertimento avendo persino il coraggio di spacciare queste fucilate per ‘tutela’ verso gli stessi soggetti presi a fucilate.
-Giovanni non è vero quello che dici credo che a tutti interessi la tutela degli animali-
Certo, ai cacciatori la tutela degli animali interessa talmente tanto che li prendono a fucilate per divertimento. Chissà che facevano se invece non gliene fregava niente!
Asterione loro non mangiano carne quindi pensano che uccidere un animale per nutrirsi sia come uccidere un uomo.
questo lo dici tu.è una tua assurda supposizione che secondo noi uccidere un animale per nutrirsi sia come uccidere un uomo!
I cacciatori non sanno cosa fare il sabato e la domenica,e per avere un po’ di visibilita’ vanno a rompere le palle agli altri che se ne vogliono stare tranquilli in campagna, questa e’ la realta’, altro che passione e ruralita’.
Intanto ieri 26.9.2010 ci sono stati 2 cacciatori morti e 1 ferito abbastanza grave…
X Augusto:”Intanto ieri 26.9.2010 ci sono stati 2 cacciatori morti”………..E non hai fatto i salti di GIOIA come il tuo amico Giovanni???Non avete stappato lo champagne?Vero Giovanni?meno 2!!!!
allora sei tu che provochi, Vincenzo, e che vuoi sentirlo dire…
non l’ho stappato, contento???????????
e cmq TU visto quello che fate voi cacciatori, non sei certo nella posizione per criticare!!!!
il guaio è che rompono le balle a tantissimi animali!
Non capisco, visto che vi ritenete la parte pulita della nostra società, perché dobbiate riempire di menzogne gli ignari lettori che seguono ciò che pubblicate. Cercate di essere onesti e pubblicate solo cose vere, lasciando scegliere, obiettivamente e con coscienza, il lettore, senza mistificare la verità.
Fermo restando che sfido chiunque a sparare e colpire a tre chilometri di distanza un qualsiasi animale, compreso l’elefante, l’AK47, come potrete appurare consultando la scheda su internet, ha un raggio utile di un decimo di ciò che andate sudoratamente affermando: 300 metri e non 3000 come avete pubblicato.
Smettetela di inventare le notizie per screditarci.
Per il Wwf l’incolumità delle persone è messa a serio rischio dal fatto che “oltre un terzo dei cacciatori italiani (ovvero, viene specificato 300 mila ndr) non ha mai sostenuto l’esame di abilitazione all’uso delle armi”. L’associazione si riferisce all’entrata in vigore della legge quadro 799 del 1967, che ha introdotto l’attuale sistema di abilitazione all’esercizio della caccia. Quindi per Raniero Maggini, Vice Presidente dell’associazione, tutti i cacciatori over 60 non hanno sostenuto l’esame (falso, ci sono molti cacciatori di quell’età abilitati dopo il ’67, ndr).
“Dispiace che si ci sia un uso strumentale delle vittime della caccia” ed “è falso dire che non c’è abilitazione all’uso delle armi” da parte dei cacciatori, ha ribattuto Osvaldo Veneziano, presidente dell’Arcicaccia. “Prima di quella legge – spiega Veneziano – tutti gli italiani che effettuavano il servizio militare facevano addestramento all’uso delle armi”. “Per la licenza di caccia – continua Veneziano – bastava presentare il congedo militare”, che attestava la capacità dell’uso delle armi. “Per chi invece non prestava servizio militare – continua il presidente dell’Arcicaccia – occorreva l’iscrizione al tirassegno nazionale”.
Piuttosto, conclude Veneziano, si dovrebbero “cercare altre misure di sicurezza, come ad esempio un abbigliamento al alta visibilità”. Si potrebbe, cioè, “indossare gilet fluorescenti come quelli che bisogna obbligatoriamente tenere in auto”.
(Dire)
Da Raniero Maggini, Vicepresidente WWF Italia
Gentili Interlocutori,
con l’entrata in vigore della Legge 157/92 tutto il mondo ambientalista si è reso disponibile ad un confronto teso alla corretta gestione dell’attività venatoria, quale elemento, tra gli altri, inerente il più ampio ambito del patrimonio faunistico del nostro Paese.
Purtroppo negli anni abbiamo dovuto registrare una viva resistenza se non una chiara contrarietà a ragionare sulla scorta di dati certi e scientificamente attendibili, che ponessero, come logica vuole, la conservazione delle singole specie al centro del dibattito.
In più negli anni, discutibili iniziative legislative, tese sostanzialmente ad alterare i fondamenti della L.157/92, non solo hanno ingenerato una grave confusione ma hanno spinto i cittadini a percepire progressivamente la caccia con crescente fastidio.
Additare il WWF od altri per responsabilità che non ci appartengono, volendo sindacare sulla opportunità di segnalare alla pubblica opinione rischi per la sicurezza della collettività, nei fatti smentiti da alcuno, sembra solo voler celare problemi evidenti che si ritiene di non dover affrontare.
Crediamo, anzi, che sia precipuo compito dell’associazionismo contribuire al superamento di criticità che possano addirittura compromettere l’incolumità dei singoli.
In tal senso procederemo ad informare le Autorità competenti dei rischi che ravvediamo e che abbiamo ritenuto di rendere pubblici.
Se come, qualcuno asserisce, si tratta di inutili farneticazioni o comunque di indebite sopravvalutazioni, immaginiamo che al nostro impegno non vi sarà alcun seguito.
In caso contrario, forse, occorrerà una volta per tutte, prendere atto che lo svolgimento dell’attività venatoria comporta significative responsabilità non derogabili.
Cordialmente
Raniero Maggini
Vicepresidente WWF Italia
Io una cosa del genere non l’avevo mai letta ma come si fa ad essere credibili ed attirare nuovi iscritti con persone che scrivono stupidagini del genere. Neanche Berlusconi riuscirebbe a dire più falsità tutte assieme come in questo articolo. Kalashnikov a 3 km ma siete fuori basta googlare per accorgersi che è 300 m e che è un missile!!! Non hanno l’abilitazione al maneggio delle armi ma state scherzando se prima c’era la leva obbligatoria come fanno a non avere l’abilitazione al maneggio delle armi. 23 vittime mi vien da ridere ci avete messo pure gli infarti e i malori, sono 7 le morti per caccia e tutti cacciatori. Per non parlare di altre falsità presenti nel testo ma non voglio dilungarmi. In un associazione naturalista seria come la mia chi ha scritto un’articolo del genere verrebbe sbattuto fuori a calci nel sedere. Queste falsità un ragazzo che vorrebbe iscriversi al wwf le nota immediatamente. Ragazzi seguite il mio consiglio lasciate stare il wwf ed iscrivetevi ad associazioni naturalistiche serie come quella in cui sono iscritto io, che non nomino per non essere censurato, noi a differenza del wwf non usiamo trucchetti per attirare nuovi iscritti. Ricordatevi che chi ha un minimo di intelligenza non ci casca cerca su internet e dopo essersi accorto dell’inganno comincera a dubitare di voi cari amici del wwf.
scommetto che la tua associazione “naturalistica” è un’associazione VENATORIA!!!!!e magari pure una delle più estremiste!!!
-23 vittime mi vien da ridere-
A quei 23 un po’ meno.
-ci avete messo pure gli infarti e i malori, sono 7 le morti per caccia e tutti cacciatori-
Eccone un altro! 23 vittime SOLO tra i cacciatori e SOLO PER ARMI DA FUOCO. Il tuo amico cacciatore Lorenzo!!! ha spiegato anche dove reperire tutte le informazioni per verificarlo.
-Per non parlare di altre falsità presenti nel testo ma non voglio dilungarmi. In un associazione naturalista seria come la mia chi ha scritto un’articolo del genere verrebbe sbattuto fuori a calci nel sedere-
Allora tu, che parli di 7 morti, dovresti essere già fuori della porta da un pezzo.
-Ragazzi seguite il mio consiglio lasciate stare il wwf ed iscrivetevi ad associazioni naturalistiche serie come quella in cui sono iscritto io-
Ma vai a vendere le pentole, te e la tua associazione ‘naturalistica’ ‘seria’, che manco a dirlo sarà di certo favorevole alla caccia, visto che c’è iscritta anche gente come te.
Bimbo vai a prenderti un dottorato di ricerca in biologia come me poi torna a scrivere! Ci vuole un laurea prima ma credo che non hai neanche quella! Tu sai la differenza tra stagione venatoria e anno solare ne dubito. Quando capisci questa differenza capisci a che numero mi riferisco. Io Lorenzo non lo conosco e non ho amici cacciatori sara amico tuo o di tua moglie. Se fosse per la tua associazione il WWF la caccia sarebbe aperta dal 1 gennaio al 31 dicembre, avete fatto la vostra bella figura di m…a davanti al popolo italiano anche questa volta, complimenti! Meno male che ci sono altre associazioni che come sempre vi tolgono dai pasticci! Se dipendesse dalla mia associazione la caccia sarebbe già chiusa da un pezzo purtroppo noi a differenza di voi non andiamo a braccetto con i politici e non andiamo a compromessi con loro, né ci vendiamo per un pò di fondi in più, né scriviamo falsità per attirare nuovi iscritti.
Mah
-Bimbo vai a prenderti un dottorato di ricerca in biologia come me poi torna a scrivere!-
E’ arrivato il signor “lei non sa chi sono io”. Visto che ti senti in dovere di sottolineare che sei laureato, cerca di imparare ad usare il congiuntivo, ché un laureato che sbaglia i congiuntivi non fa una gran bella impressione.
-Tu sai la differenza tra stagione venatoria e anno solare ne dubito. Quando capisci questa differenza capisci a che numero mi riferisco-
Da capire c’è solo che prima non ti sei riferito a un bel niente: hai solo detto che i morti a caccia sono stati 7 e non 23 come riportato dal wwf , e ti veniva da ridere sul dato fornito dal wwf che invece riferiva il dato esplicitamente alla stagione venatoria dell’anno passato; quindi quello che semmai non ha capito a cosa ci si riferiva nell’articolo di apertura sei stato tu. E adesso, dici che ti riferivi ad un altro numero/periodo, e che quello che non capisce le differenze sono io: be’, ora vien da ridere a me!
E comunque non c’è bisogno di avere nessuna laurea per capire che 7 morti per arma da fuoco a caccia, in un anno (qualunque esso sia: solare, venatorio, o stagione venatoria), è una sciocchezza: per verificarlo basta leggere le notizie riportate e consultabili in qualunque sito che raccolga gli incidenti di caccia. Difatti qui gli stessi cacciatori hanno riportato che nel periodo che va dal 1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2009 (un anno) i morti SOLO per arma da fuoco a caccia in ambito venatorio sono stati almeno 22, quindi siamo ben lontani dal tuo 7!
-Io Lorenzo non lo conosco e non ho amici cacciatori sara amico tuo o di tua moglie-
In ogni caso tu e lui date le stesse risibili e identiche cifre sul numero dei morti a caccia, quindi di certo Lorenzo!!! è più vicino a te che a me o a mia moglie.
-Se fosse per la tua associazione il WWF la caccia sarebbe aperta dal 1 gennaio al 31 dicembre, avete fatto la vostra bella figura di m…a davanti al popolo italiano anche questa volta, complimenti!-
Io (diversamente da te) non ho nessuna associazione, e se il wwf ha fatto una figura di m…a davanti al popolo italiano, lascialo decidere al popolo italiano; tu al massimo puoi parlare per te e per chi conosci, ma non credo che tu (pur col tuo dottorato in biologia) abbia delega a parlare a nome del popolo italiano.
-Meno male che ci sono altre associazioni che come sempre vi tolgono dai pasticci!-
Se non altro si aiutano fra di loro e questo è di certo apprezzabile.
-Se dipendesse dalla mia associazione la caccia sarebbe già chiusa da un pezzo purtroppo noi a differenza di voi non andiamo a braccetto con i politici e non andiamo a compromessi con loro, né ci vendiamo per un pò di fondi in più, né scriviamo falsità per attirare nuovi iscritti.-
Come ti ho già detto (e sei liberissimo di non crederci, ci mancherebbe), io diversamente da te non sono iscritto a nessuna associazione, quindi non devo andare a braccetto con nessuno, né vendermi per un po’ di fondi in più; tanto meno ho bisogno di andare a ‘vender pentole’ sui siti di associazioni ‘concorrenti’ per racimolare associati.
Questo sempre ammesso che tu non sia piuttosto il classico cacciatore che si spaccia per non cacciatore e addirittura per ambientalista contrario alla caccia, pensando così di dare un tono di imparzialità e credibilità alle sue critiche e alle sue accuse lanciate ad altre ass. ambientaliste. Perché questo dubbio, visto quel che scrivi e visto soprattutto come lo scrivi, ce l’ho e dovrai scusarmi se più ti leggo e più continuo ad averlo.
Cala ti ho risposto prima ma mi hanno censurato, ho visto che mi hanno cancellato il messaggio non mi sembrava così tanto offensivo. Avevo scritto che io non ho amici tra i cacciatori e che Lorenzo sarà amico tuo o di tua moglie. Poi ti avevo semplicemnete detto di andare a prenderti un dottorato di ricerca in biologia come me e solo dopo tornare a scrivere qui sempre se sei in grado di farlo. Poi ti avevo scritto se conoscevi la differenza tra stagione venatoria e anno solare così capivi a cosa mi riferisco per il numero citato. Poi ti avevo scritto che se dipendesse dalla mia associazione la caccia l’avrebbero già chiusa da un pezzo. Per ultimo avevo scritto anche altre cose sul WWF ma sembra che non siano piaciute al moderatore quindi non le riscrivo.
Il moderatore ieri non ha potuto moderare, ecco perchè i post non venivano pubblicati.
-ti ho risposto prima ma mi hanno censurato, ho visto che mi hanno cancellato il messaggio non mi sembrava così tanto offensivo-
A quanto pare non ti hanno cancellato proprio niente, ma sei semplicemente saltato troppo presto alle conclusioni, le quali si sono rivelate errate e in perfetta malafede. O magari anche qui la questione “varia a seconda se si considera la stagione venatoria o l’anno solare o l’anno venatorio”?????
-Per ultimo avevo scritto anche altre cose sul WWF ma sembra che non siano piaciute al moderatore quindi non le riscrivo.-
Per quel poco che posso constatare io, al moderatore le tue ‘altre cose’ (=accuse) non l’hanno toccano più di tanto, infatti te le ha pubblicate, e commentate con un esplicativo e adeguato “mah”.
Il numero varia a seconda se si considera la stagione venatoria o l’anno solare o l’anno venatorio. Se fosse per la mia associazione la caccia l’avrebbero già chiusa.
Il numero varia da stagione venatoria, ad anno solare, ad anno venatorio? Eppure tu hai detto che i morti erano stati solo 7 e non 23 come invece riportava il wwf, ma non hai minimamente accennato al fatto che ti riferissi ad un periodo diverso da quello considerato dal wwf (che ha nell’articolo ha parlato chiaramente della stagione venatoria passata, quindi quella 2009-2010). Dunque quello che sembra non capire di cosa si stava parlando, e che quindi ha fornito cifre non consone, sembri esser tu.
E aggiungo: se in una stagione venatoria (che dura 5 mesi) ci sono stati almeno 23 morti per arma da fuoco in ambito venatorio (e su questa cifra non si discute, visto che ci sono gli articoli di cronaca a riportare ogni singolo incidente e chiunque può verificarlo), appare completetamente inverosimile che nello stesso anno solare che comprende 4 dei 5 mesi di cui sopra e che si estende per un totale di 12 mesi, i morti siano stati solo 7 come sostieni tu.
Come fanno ha non avere l’abilitazione alle armi è una carta che deve essere presentata in questura per il rilascio del porto di fucile uso caccia
NO LIMITS
Non sapete più cosa inventare per inveire contro la caccia.
Non avete rispetto nemmeno per le persone che hanno costruito il nostro paese. Quelli prima del 67 se avevano 20 anni all’epoca oggi ne hanno minimo 63, quindi hanno maneggiato le armi per 43 anni, un periodo sufficiente per essere idonei all’uso delle armi e molti di quelli che prima, molto prima del 67, le hanno usate, le ha usate per servire il nostro paese e la libertà.
LA LEGGE ITALIANA NON RILASCIA P.A SE NON CON IL CERTIFICATO DI ABILITAZIONE ALLE ARMI oppure
CONGEDO MILITARE.
Questo da sempre.Come al solito siete FALSI..!!!
Consiglio:
per rimanere in linea con le vostre bugie, mettete un carro armato al posto del kal.sk e dite che chi va a caccia lo usa per sparare ai grilli.
(estinti anch’essi a causa della caccia)
Qualche vostro indotrinato ci crederà pure, e ….aggiungete anche che gli asini volano, vedrete che successo con il donkeywatch.
firmato
3 18
Bravo,pienamente d’accordo,credono che la caccia sia come in fantozzi
-Non avete rispetto nemmeno per le persone che hanno costruito il nostro paese-
Adesso il nostro paese sarebbe stato costruito dai cacciatori?????????????
-Quelli prima del 67 se avevano 20 anni all’epoca oggi ne hanno minimo 63, quindi hanno maneggiato le armi per 43 anni, un periodo sufficiente per essere idonei all’uso delle armi-
Questo qui, per esempio, è uno di loro: 19 settembre 2010 Spara ad amico,scambiato per un fagiano La vittima ha 64 anni, il feritore 66.
-e molti di quelli che prima, molto prima del 67, le hanno usate, le ha usate per servire il nostro paese e la libertà.-
Appunto: mettere l’uso delle armi per ‘servire la libertà’ sullo stesso piano dell’uso delle armi per ‘andare a caccia’ non solo è patetico, ma è anche sciocco. Ed inoltre se bastasse aver fatto il militare per essere idonei a saper usare un’arma a scopo venatorio, come mai successivamente al ‘67 ciò non è più bastato?
-LA LEGGE ITALIANA NON RILASCIA P.A SE NON CON IL CERTIFICATO DI ABILITAZIONE ALLE ARMI oppure CONGEDO MILITARE.-
Appunto: che c’entra l’abilitazione all’uso delle armi a scopo militare o il congedo militare, con la pratica venatoria e la conoscenza della normativa che la regola? E’ un po’ come pretendere che siccome uno ha la patente per guidare l’auto, sia automaticamente (e senza esami specifici) idoneo a fare il tramviere o l’autotrasportatore, o il ferroviere.
-per rimanere in linea con le vostre bugie, mettete un carro armato al posto del kal.sk e dite che chi va a caccia lo usa per sparare ai grilli.-
Se fosse lasciata piena libertà ai cacciatori, probabilmente molti di loro a caccia ci andrebbero davvero col carro armato (il già citato Fantozzi insegna); e comunque molti cacciatori che conosco hanno suv che non sono poi troppo diversi da carri armati.
“”Adesso il nostro paese sarebbe stato costruito dai cacciatori?????????????”” I cacciatori insieme a tutti gli italiani di quell’epoca hanno lavorato per ricostruire l’italia e farla uscire dal fossato in cui era caduta alla fine della seconda guerra mondiale.
“”Appunto: mettere l’uso delle armi per ‘servire la libertà’ sullo stesso piano dell’uso delle armi per ‘andare a caccia’ non solo è patetico, ma è anche sciocco. Ed inoltre se bastasse aver fatto il militare per essere idonei a saper usare un’arma a scopo venatorio, come mai successivamente al ‘67 ciò non è più bastato?”” Altro grossolano errore di Cala, anche al giorno d’oggi chi ha servito come volontario nelle forze armate non ha bisogno di effetuare il corso di maneggio delle armi presso il T.S.N. deve semplicemente presentare “la documentazione o autocertificazione relativa al servizio prestato nelle Forze Armate o nelle Forze di Polizia” (sito polizia di stato) e poi sostenere l’esame di abilitazione venatoria nella provincia di residenza, tale esame non tratta la pratica con le armi. Chi ex-militare vuole il porto d’armi per tiro a volo sportivo (le stesse armi che si usano nella caccia) non deve fare nemmeno l’esame di abilitazione venatoria, ma può acquistare le stesse armi dei cacciatori.
“”Appunto: che c’entra l’abilitazione all’uso delle armi a scopo militare o il congedo militare, con la pratica venatoria e la conoscenza della normativa che la regola? E’ un po’ come pretendere che siccome uno ha la patente per guidare l’auto, sia automaticamente (e senza esami specifici) idoneo a fare il tramviere o l’autotrasportatore, o il ferroviere.”” Per il semplice motivo che la legge non può essere retroattiva. Se prima del 67 non serviva l’esame di abilitazione venatoria la legge che lo ha introdotto non ha modificato (in quanto non retroattiva) i diritti dei possessori di porto d’armi per uso caccia concessi precedentemente al 67. Lo stesso discorso vale per la patente A, quando è stata creata la patente per la moto, chi aveva già la patente B prima dell’entrata in vigore della patente motociclistica, può continuare ad usare anche la moto pur non avendo mai fatto la prova pratica di guida di una moto presso un’autoscuola. Se però la patente B gli viene revocata chi vorra continuare ad usare auto e moto dovrà non solo prendere una nuova patente B, ma anche la patente A facendo la relativa prova pratica con una moto. Lo stesso principio vale per il porto d’armi da caccia se viene revocato per riottenerlo deve essere svolto l’esame di abilitazione venatoria presso la provincia di residenza e questo avviene anche per chi aveva conseguito il porto d’armi prima del 67.
“”per rimanere in linea con le vostre bugie, mettete un carro armato al posto del kal.sk e dite che chi va a caccia lo usa per sparare ai grilli.”” emil86 tu hai perfettamente ragione. Non si sono accorti che il Kalanishkov è in calibro 7,62X39mm e quindi non rientra tra le armi classificate da caccia perchè il bossolo ha un altezza inferiore a 40mm misura minima prevista dalla legge italiana che disciplina le armi da caccia. Non si sono accorti neanche che l’arma arriva a 300 m non a 3000 m come hanno scritto.
– I cacciatori insieme a tutti gli italiani di quell’epoca hanno lavorato per ricostruire l’italia e farla uscire dal fossato in cui era caduta alla fine della seconda guerra mondiale.-
Appunto: quindi semmai l’hanno costruita come italiani non come cacciatori. La caccia con la ricostruzione dell’Italia non ha niente a che fare, tranne ovviamente che nella testa dei cacciatori di oggi, che in testa hanno solo la caccia.
-anche al giorno d’oggi chi ha servito come volontario nelle forze armate non ha bisogno di effetuare il corso di maneggio delle armi presso il T.S.N. deve semplicemente presentare “la documentazione o autocertificazione relativa al servizio prestato nelle Forze Armate o nelle Forze di Polizia” (sito polizia di stato) e poi sostenere l’esame di abilitazione venatoria nella provincia di residenza, tale esame non tratta la pratica con le armi.-
Veramente lei conferma e ribadisce quanto da me detto: oggi non basta più aver fatto il militare per essere automaticamente abilitati all’esercizio venatorio, infatti oggi occorre superare un esame di abilitazione venatoria (che tra le altre cose dovrebbe certificare la conoscenza da parte del candidato delle norme concernenti la sicurezza sull’uso delle armi a scopo venatorio) che chi ha preso la licenza prima del ’67 invece non ha mai affrontato.
-Chi ex-militare vuole il porto d’armi per tiro a volo sportivo (le stesse armi che si usano nella caccia) non deve fare nemmeno l’esame di abilitazione venatoria, ma può acquistare le stesse armi dei cacciatori.-
E vorrei vedere che chi vuol praticare tiro al volo sportivo, dovesse sostenere l’esame di abilitazione venatoria per sparare ad un piattello!!! Lei mi sembra venga da Marte. E oltre a questo, c’è da considerare che comunque chi usa armi per il tiro al volo sportivo, opera in spazi controllati e circoscritti; diversamente dai cacciatori che invece girano per boschi e spesso anche sulle proprietà altrui.
-Per il semplice motivo che la legge non può essere retroattiva. Se prima del 67 non serviva l’esame di abilitazione venatoria la legge che lo ha introdotto non ha modificato (in quanto non retroattiva) i diritti dei possessori di porto d’armi per uso caccia concessi precedentemente al 67.-
Infatti è proprio uno degli aspetti di cui si discute: vale a dire del fatto che oggi un 30-40 % dei cacciatori italiani non ha fatto alcun esame di abilitazione venatoria, eppure va in giro per boschi a sparare a fauna di vario genere…. Poi ci si stupisce che qualcuno di essi confonda teste umane con fagiani. Il vostro errore di fondo è la presunzione che l’utilizzo di un’arma a scopo venatorio sia identico a quello di un’arma a scopo militare.
-Lo stesso discorso vale per la patente A, quando è stata creata la patente per la moto, chi aveva già la patente B prima dell’entrata in vigore della patente motociclistica, può continuare ad usare anche la moto pur non avendo mai fatto la prova pratica di guida di una moto presso un’autoscuola.-
Con la piccolissima, minuscola, irrilevante (forse secondo lei) differenza che il possessore di patente B aveva GIA’ sostenuto un esame di guida, teorico oltre che pratico, quindi il possessore di patente B aveva superato un esame che attestava la sua conoscenza della normativa stradale. Nel caso della caccia invece chi ha l’abilitazione venatoria da prima del ’67 non ha dovuto superare alcun esame che ne attesti la conoscenza della normativa venatoria, nemmeno di quella dell’epoca.
E con l’ulteriore, piccolissima, minuscola, irrilevante (forse secondo lei) differenza che la normativa venatoria cambia anche notevolmente di anno in anno (quella stradale no), quindi è tutt’altro che illogico mettere in dubbio la conoscenza della normativa vigente da parte di chi oltre a non aver mai sostenuto il benché minimo esame di abilitazione venatoria, ha iniziato a cacciare con le leggi venatorie antecedenti al ‘67 (sempre ammesso che le conoscesse e le rispettasse)!
-Non si sono accorti neanche che l’arma arriva a 300 m non a 3000 m come hanno scritto-
Ovviamente se un’arma arriva ‘solo’ a 300 metri cosa c’è da preoccuparsi? Se poi ci aggiungiamo che spesso è in mano a qualcuno che magari ha più di 70 anni e non ha mai nemmeno sostenuto un esame di abilitazione venatoria, si può dire che stiamo proprio in una botte di ferro.
Come al solito leggo in questo sito solo grosse panzane .Anche questa dei 300.000 cacciatori che non hanno l’abilitazione all’uso delle armi la potevano pensare solo al wwf. Una volta il militare era obbligatorio e questo ti abilitava all’uso delle armi.Poi anche all’ora esisteva il tiro a segno.Piuttosto su internet cercate wwf una storia poco nobile, così capirete che i cacciatori al vostro confronto sono degli angeli.
cacciatori brava gente, si come no!rispettosi della legge, dell’ambeinte amanti della natura bla bla bla!!!!!
ecco un esempio di come sn “brava gente”:
http://www.oggitreviso.it/fotografa-cacciatore-che-gli-punta-fucile-29508
FOTOGRAFA IL CACCIATORE CHE GLI PUNTA IL FUCILE
Programmatore londinese aggredito nel suo giardino di Colle Umberto
COLLE UMBERTO – Sono le nove del mattino. Andy Mowat, un programmatore londinese che da sei anni risiede a San Martino di Colle Umberto, sente dei colpi di arma da fuoco vicinissimi alla casa dove vive. Esce in giardino e trova due cacciatori all’interno della sua proprietà. Chiede loro di allontanarsi, di non superare il confine, di rispettare la distanza che dovrebbero tenere rispetto alle abitazioni.
I due cacciatori però s’infuriano. Anziché scusarsi con il proprietario, gli si avvicinano sbraitando. Uno gli punta addosso il fucile (“Sarà stato a meno di quattro metri di distanza”, testimonia Mowat), l’altro gli si accanisce addirittura contro e con il calcio del fucile lo colpisce lievemente alla mano. Andy Mowat scappa, si rifugia in casa. Ma ha la prontezza di prendere la macchina fotografica e mettere a fuoco i due aggressori. Uno tenta di nascondere il volto col giubbotto, ma l’obiettivo è implacabile.
“Nelle foto scattate – spiega Mowat – si vedono bene i volti dei due cacciatori e anche la posizione che occupavano, e che era troppo vicina alla casa. Non è la prima volta che a San Martino avvengono episodi come questi. Capita spesso che alcuni cacciatori non rispettino le distanze stabilite dalla legge, che si avvicinino troppo alle case o alla strada senza mettere il fucile in sicurezza.
Oltretutto siamo anche preoccupati per l’incolumità degli animali che possediamo e che, per nostra scelta, circolano liberamente intorno alla casa. L’aggressione comunque è stata denunciata sia alla polizia locale che è venuta a perlustrare la zona, sia ai carabinieri.”
Mowat ha denunciato il fatto con la speranza che le battute di caccia nella zona vengano fatte oggetto di maggiore controllo, visto che è impossibile controllare il buon senso e la buona educazione degli uomini. “I due cacciatori – conclude Mowat – erano andati talmente in escandescenze da sembrare ubriachi…”
CHE VERGOGNA E E CHE SCHIFO!!!SIAMO IN BALIA DI STA GENTE QUA!!!!E LA GIUNTA VENETA GLI CONCEDE PURE LA CACIA IN DEROGA(CON UNA DELIBERA ILLEGITTIMA) A BEN SEI SPECIE PROTETTE!!!COSI’ INCENTIVA E ALIMENTA IL LORO FANATISMO E LA LORO ARROGANZA!!!!E POI QUALCUNO DICE PURE CHE SAREMMO NOI QUELLI ESTREMISTI FANATICI E BLA BLA BLA UNA SERIE DI CRITICHE FARNETICANTI!!!!E MENO MALE CHE LORO SAREBBERO BRAVA GENTE E CHE DOBBIAMO PURE EVITARE DI PARLARE MALE DI LORO!!!
gli esseri umani non sono onnivori.
la carne rossa fa venire il cancro al colon , vedi congresso di Boston
i cacciatori devo estinguersi
nessuno dovrebbe girare armato
ecco come cacciatori e bracconieri sono persone diverse e come i cacciatori rispettano la legge!!!!!!
A distanza di poche ore dal sequestro di uccelli rapaci nel centro di Palermo nuovi animali, tra cui uccelli rapaci ed altri protetti dalla legge, sono stati sequestrati questa volta ad Assoro.
Ad intervenire il Servizio Cites del Corpo Forestale della Regione Siciliana ed il Nucleo Operativo Provinciale di Enna. Nella casa di un cacciatore di Assoro, munito di regolare porto d’armi per uso caccia, sono stati rinvenuti in spazi angusti due poiane, uccello rapace protetto dalla legge, 15 tortore selvatiche, cinque cardellini (piccolo fringillide protetto) più tre cani nessuno dei quali aveva il microchip identificativo così come invece previsto dalla legge. Il detentore è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, mentre tutti i volatili sono stati consegnati al Centro di Recupero di Enna gestito dalla LIPU.
Gli animali erano detenuti in spazi angusti presso l’abitazione del cacciatore. Abitazione in comodato d’uso. Le poiane in modo particolare si presentavano in precarie condizioni di salute con evidenti ferite al becco.
I Forestali della Regione Siciliana hanno così messo a segno un nuovo importante sequestro di fauna protetta che testimonia ancora una volta quanto intenso sia l’interesse dei trafficanti per alcune specie di avifauna e per gli uccelli rapaci in particolare. Negli ultimi anni in Sicilia si è avuto una notevole recrudescenza del fenomeno della predazione di rapaci dal nido. Secondo il Corpo Forestale, molti di questi sono destinati al mondo della falconeria, purtroppo consentita in Italia come forma di caccia, e degli spettacoli a sfondo “culturale”, quali le rivisitazioni medioevali, molto ambite da Comuni e Province che evidentemente non trovano di meglio su come spendere i soldi dei cittadini.
Tutte bugie panzane e falsitù le loro quando dicono che cacciatori e braconieri sn diversi e sn persone diverse!!!!!!
tutte bugie dette per tentare di migliorare limmagine dei cacciatori e per distogliere l’attenzione dalla caccia facendola focalizzare sul bracconaggio tentando di fare credere alla gente che cacciatori e bracconieri siano categorie diverse e distinte!!!!
tutta ipocrisia la loro quando condannano il bracconaggio!!!
il vero cacciatore oltre al rispetto delle leggi possiede un’etica conoscienza della flora e della fauna ed è un vigile controllore di sentieri sorgenti d’acqua possibili morie ecc..ecc.. il bracconiere non sà cosa sia l’etica ed è interressato solo alla ciccia a volte privo di licenza di caccia e altre volte con fucili rubati con le matricole brase.cacciatore e bracconiere non sono paragonabili il primo ha un gran rispetto della natura tutta e rispetta i periodi di accoppiamento e tutto quello che salvaguardia la fauna può avere tanto da insegnare e andrebbe ascoltato il secondo và denunciato e processato !!!
Sono sicuro che queste mie poche righe faranno sorridere molti perchè è risaputo che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!!!! sono altrettanto sicuro che per fortuna esiste la caccia altrimenti tutte queste persone così infervorite pronte sempre a ribattere in modo imparziale e a volte demenziale cosa farebbero se non ci fosse la caccia????
potrebbero non avere più stimoli si fermerebbero e chi si ferma è perduto!!!
forse incominceranno a prendersela con i sciatori che sono spesso coinvolti in incidenti mortali anche verso terzi oppure gli escursionisti che anche questi non scherzano nel creare valanghe e morti (superiori alla caccia)maaa……
io invece che sono un cacciatore sapete cosa faccio: faccio quello che dovreste fare voi CHIACCHERONI INCALLITI ripulisco tante cartacce e bottiglie di plastica che lasciano tranquillamente in giro i naturalisti che vanno a passeggio nei sentieri o crinali,nei rifugi di caccia seminiamo culture a perdere solo per nutrire la selvaggina,facciamo avvistamento per prevenire incendi in particolare in periodo estivo ripuliamo i sentieri diventati impraticabili da alberi o grossi rami precipitati a causa delle copiose nevicate e collaboro con un parco nel fototrappolaggio non solo per censire i selvatici ma per provare che il nostro territorio è tornato equilibrato perchè abbiamo filmati che dimostrano l’esistenza di daini caprioli cinghiali volpi lepri lupi faine tassi ecc.. ecc.. siamo attualmente alla ricerca del gatto selvatico e della puzzola.
Voi che con le parole sparate a zero verso ai cacciatori fatevi un esame di coscienza oltre le parole cosa fate?vi incontro solo in periodo estivo quando venite a passeggiare per i sentieri( magari con le vostre racchette) che noi abbiamo ripulito in inverno al freddo e magari tanti di voi sono genitori di figli che non conoscono la differenza tra un pollo e un germano reale confondono il pavone dalla faraona il fagiano forse è un piccione ecc…ecc… PER FORTUNA ESISTE LA CACCIA !!!!!! un salutone a tutti