Pino Paolillo risponde ad un commento al post di Fulco Pratesi
Caro Emanuele,
seguo il tema della caccia da moltissimi anni e confesso, con molta sincerità, che continua a stupirmi la facilità con cui gran parte dei cacciatori cerca di aggrapparsi ai soliti luoghi comuni, pur di giustificare un’attività che, “per sua stessa natura costituisce sempre una causa di disturbo più o meno rilevante per la fauna” (Mario Spagnesi, ex Direttore INFS, cacciatore).
Lo dico senza intenti polemici ma, onestamente, più li leggo e li ascolto e più mi convinco del loro incredibile rifiuto di ammettere la realtà delle cose. C’è davvero una rimozione psicologica del danno prodotto, una incapacità a riconoscere le proprie responsabilità, individuali e collettive, che sa di infantile, se non fosse per le conseguenze drammatiche su milioni di esseri viventi e sull’ambiente. Giusto per rimanere nel tuo settore, è come se un taglialegna accusato di aver abbattuto a colpi di motosega un bosco intero, si difendesse prendendosela con le piogge acide, la processionaria o i mutamenti climatici.
Quando parli di “cacciatori con la C maiuscola”, certamente ti riferisci a coloro che vanno a caccia nel rispetto della legge. Bene. Tu stesso però ammetti che gli altri, quelli “con la c minuscola”, che invece la legge non la rispettano, sono la maggioranza. Apprezzo la sincerità ma il problema è capire se, anche rispettando questa legge, si fa un danno o meno alla natura.
E allora, solo per fare un esempio, considerato che un “onesto cacciatore”, può uccidere legalmente fino a 25 uccelli migratori al giorno (come da normale “limite di carniere” ), moltiplicando per tutti i cacciatori (circa 800.000 ) e per la durata della stagione venatoria, capirai bene che, pur rispettando la legge degli uomini, non si rispettano affatto le leggi della natura.
Sì, lo so, adesso penserai che non capita tutti i giorni di ammazzare 25 tordi o allodole, ma se fosse possibile (e qualcuno, quando capita, va anche oltre), la legge consentirebbe di fatto un massacro di animali, di cui nessuno può dire che si “prelevi” una quota sostenibile, perché si spara finché ce n’è, senza nessuna programmazione o criterio che non sia quello del carniere più abbondante. Quindi si può essere bracconieri nei confronti della natura, pur essendo rispettosi delle leggi – sbagliate – degli uomini. Leggi che, come nel nostro caso, consentono una libera appropriazione di un bene senza che si conosca neanche la consistenza del bene stesso .
Come ben sai dai tuoi studi di selvicoltura, si gestisce ciò che si conosce, si cura e si conserva, altrimenti è un’appropriazione indebita, un furto nei confronti dell’ambiente. Ricordo che, tanti anni fa, furono proprio le associazioni venatorie riunite nell’UNAVI ad approvare un documento in cui si sosteneva che il requisito indispensabile per esercitare la caccia su una specie fosse la censibilità della stessa e quindi la necessità di conoscerne le dinamiche di popolazione e calcolare, di stagione in stagione, la “quota” eventuale da poter uccidere. Un prerequisito praticamente improponibile per i migratori, in particolare per i passeriformi, che si distribuiscono con il variare delle stagioni su areali estremamente vasti e per i quali quindi non esistono le condizioni e le conoscenze scientifiche per un discorso gestionale, per cui, quando si spara su uccelli di cui si ignorano la consistenza a livello di regione zoogeografica, l’incremento (o il decremento) annuale, i dati sugli abbattimenti e solo sulla base di “limiti” davvero ridicoli, piuttosto che di prelievo sostenibile si dovrebbe parlare di rapina a mano armata ai danni della natura.
Prima ho usato il termine “uccidere” perché per me si “prelevano” i soldi o i bagagli, mentre quando si toglie la vita a qualcuno, i verbi più appropriati sono ben altri. Per chi ci crede, potremmo anche pensare che l’anima nostra venga “prelevata” dagli Angeli del Paradiso (o dai Diavoli dell’Inferno), ma se uno ammazza un uomo a fucilate, mica diciamo che lo ha “prelevato” (dalla faccia della terra)…
Quanto poi al territorio che il cacciatore italiano ha a disposizione, tu stesso sostieni che “è giusto” che sia “limitato” (si fa per dire) alla “sola regione”. E invece questo significa ammettere il fallimento di qualsiasi proposito, finto o sincero che sia, di rendere un po’ più accettabile, cioè meno distruttiva l’attività venatoria nel nostro paese. Territori di caccia grandi quanto una nazione, una regione o anche una provincia? Vogliamo scherzare? Tutte le esperienze e tutte le indicazioni del mondo scientifico, anche di parte venatoria (!) a cominciare dal documento programmatico dell’INFS – oggi ISPRA – redatto all’indomani dell’entrata in vigore della 157, parlano di unità di autogestione di 10.000, massimo 15.000 ettari… Mentre ci sono regioni in cui un ATC è grande quanto mezza provincia, con la possibilità di sparare alla migratoria in tutta la regione.
Siamo quindi lontani anni luce rispetto a quel legame tra il cacciatore e il territorio che potrebbe rappresentare, qualora rigidamente applicato, insieme a una serie di altri provvedimenti quali l’incremento della capacità faunistica dell’ambiente e l’attuazione di rigorosi controlli sul rispetto degli abbattimenti programmati, la base imprenscindibile per una responsabilizzazione del cacciatore, piuttosto che fare a gara a chi occupa i posti migliori per lasciare terra bruciata dietro di sé, altrimenti ci pensa qualcun altro.
Ovviamente, ripeto, solo su specie facilmente censibili e stazionarie, come potrebbe essere per qualche specie di Ungulato o di Galliforme ( mettendo da parte per adesso la questione morale), con un numero di cacciatori e un’attività commisurati alle effettive presenze faunistiche, piuttosto che su una demagogica e distruttiva “libertà di caccia”.
E veniamo alla situazione estera. Nella stessa Francia, così come altrove, (ma perché allora non facciamo il caso del Lussemburgo o del Belgio, dove le specie cacciabili sono rispettivamente 4 e 6?) , la caccia è legata al diritto di proprietà del terreno. I cacciatori sono iscritti ad un comprensorio comunale ( i cosiddetti ACCA), mediante un contratto pagano una quota al proprietario sulla base degli ettari (74 euro fissi per terreni fino a 50 ettari più un euro per ogni ettaro posseduto in più) e, in base alla legge del 2000, i proprietari possono negare la caccia nel proprio terreno, con la possibilità, di chi possiede almeno 20 ettari, di riservare per sè il diritto di caccia.
Da un documento di un’associazione venatoria italiana risulta dunque che:” Se la mobilità è teoricamente illimitata, in realtà il cacciatore francese è però molto più “confinato” di quello italiano.” Quanto poi alle dimensioni dei comprensori (gli ACCA), altro che territori di decine di migliaia di Km2 come tanti nostri ATC! Per i cugini d’oltralpe la media è di 1000-3000 ettari!
Non sono un fautore del modello francese, cerco solo di spiegare che il nomadismo venatorio non può che alimentare quell’atteggiamento di rapina nei confronti della fauna e rappresenta la perfetta antitesi rispetto alla possibilità di trasformare il cacciatore italiano da un semplice sparatore ad un utilizzatore (pur sempre violento) di una risorsa naturale che incrementa, censisce e poi sottrae dall’ambiente in maniera calcolata.
Questo, sia chiaro, come male minore rispetto alla generalità della situazione attuale e ribadendo la mia più convinta avversione verso un’attività violenta nei confronti di altri esseri viventi. Cosa diresti se un piano di assestamento forestale fosse stravolto da boscaioli liberi di circolare liberamente e di tagliare tutto quello che gli pare e piace: piuttosto che di “gestione sostenibile di una risorsa”, non parleresti di distruzione?
Un saluto
Pino Paolillo
P.S . In ogni caso, spero che un giorno non lontano, nei boschi che stai studiando, al posto del fucile, ci andrai con un binocolo, per portare a casa non piume insanguinate, ma il ricordo dei colori e dei suoni della Natura. Me lo auguro sinceramente.
Grazie dottor Paolillo, il suo intervento mi ha chiarito le idee, confermandomi l’impressione che già avevo e cioè che parlare di “caccia sostenibile” in Italia sia assolutamente ridicolo! Saluti
Verissimo, si può fare un prelievo di soldi da un bancomat, non si fa un prelievo di fauna… assurdo!
Lei , come tutti gli ambientalisti Italiani, specifico Italiani perchè siete solo voi che ritenete la caccia dannosa per l’ambiente, ha una visione della natura basata sull’emotività umana e anche fiabescha!!La caccia esiste da migliaia di anni e se fosse stata dannosa per l’ambiente ce ne saremmo accorti da tempo, a riprova di questo non esiste paese al mondo dove è vietata la caccia, perchè?Lei afferma che siamo degli sterminatori, e quindi incompatibili e superflui per l’ecosistema ma allora perchè ogni anno le riserve naturali(dove è vietata la caccia) vengono aperta per l’abbattimenti di selezione per sovrappopolamento (quest’anno 5000 bamby abbattuti solo nelle riserve alpine)perchè?Lei poi fa una serie di calcoli banali, 25 uccelli al giorno per 4 mesi per 800 mila cacciatori….assurdo…è possibile andare a caccia massimo 3 giorni in una sett(chi lavora ovviamente ci va solo la domenica) il carniere è 20 capi al giorno di migratoria(mai successo di aver abbattuto in una giornata)e inoltre non tiene conto delle diverse tipologie di caccia, ce chi pratica la caccia al cinnghiale , alla lepre o al fagiano che spara in una stagione massimo 20 colpi!!!Lei ci attribuisce di essere assassini allora di quelli ambientalisti ( la maggiorparte)che la sera va a casa e si mangia la sua bella bistecca??!!!!che pensa che quella nasca in frigorifero??!!!Per quanto rigurda il territorio dei cacciatori lei non considera che la costituzione dice”che la selvaggina è patrimonio indisponibile dello Stato”e quindi mi sembra più che giusto che i soldi della licenza vadano allo Stato e inoltre i proprietari terrieri anno delle tutele che derivano dal nostro c.c innanzitutto è vietata la caccia nei frutteti o nelle culture suscettibili di danno e inoltre è riconosciuto di costituire il fondo chiuso dove si vieta la caccia!!!inoltre il cacciatore deve avere delle autorizzazioni per cacciate su i diversi ambiti(atc) e generalmente le regioni le rilasciano solo dietro accordi fra regioni(io ad esempio non posso cacciare in emila e nel nord Italia)!!! Inoltrei i danni provocati dalla selvagina vengono pagati da noi cacciatori con una tassa apposita!Inoltre le specie cacciabili in Italia non è la piiù alta ansi… in Francia si cacciano molte più specie come in Spagna(esempio acquatici) anche perchè queste nazioni posssono cacciare anche in deroga(storno fringuello passero peppolaecc..)in Italia no ,perchè la 157 non lo consente!!Anche quest’anno 600 milioni di euro risarciti all’agricoltura per danni dei selvatici, come mai se siamo cosi assassini??Perchè il Ministero dell’Ambiente Americano composto da numerosi cacciatori per la prima volta a approvato la riduzione delle immissioni inquinanti!?!?!?Inoltre lasciatemi sfatare il mito delle morti sulla caccia…voi avete detto che nel 2008/2009 sono stati 50 i morti una grande falsità…sono stati 7 e tutti cacciatori(quindi chi va a fare i pic nic non si deve preoccupare anche perchè non ho mai visto persone in pieno inverno nei luoghi impervi frequentati dai cacciatori)voi affermate che sono 50 perchè vi fate rientrare gli incidenti stradali!!! Saluti a tutti
Caro Lorenzo, giusto per precisare alcune cose:
1) probabilmente Lei non ha letto né la Costituzione (cosa scusabile, non è il solo), né la legge sulla caccia (imperdonabile per un cacciatore): è infatti l’art.1 della seconda (e non la prima!) a recitare che la fauna ( e non “la selvaggina”) e’ patrimonio indisponibile dello Stato. Anche se poi lo stesso concede ad una categoria speciale di cittadini il privilegio di tutelarla… a suon di fucilate! E’ come se si volesse tutelare il patrimonio artistico della nazione consentendo a qualcuno di portarsi a casa qualche quadro da un museo. Pagando, s’intende.
2) non capisco cosa ci sia di tanto sbagliato a basare (anche ) sui sentimenti e sulle emozioni il rifiuto dell’idea che degli esseri inermi vengano uccisi per “sport”.
Al piacere sadico e alla mancanza di pietà di chi trova soddisfazione nella morte di un altro vivente, se permette, preferisco i sentimenti di chi la natura la ama da viva, non da morta. Come vede, è sempre una questione di passioni. La mia è per la vita, quella dei cacciatori per i cadaveri. Lo so, il termine è brutto, ma non si usa solo per gli uomini, considerando che gli animali, gli altri animali, non sono cose.
3) Noto che la storiella della caccia che esiste da migliaia di anni è dura a morire; evidentemente quando si imbraccia l’artiglieria per sparare ad un tordo deve riempire di orgoglio l’idea di essere un discendente diretto di un rude Neandertaliano o di un più evoluto Cro-Magnon, ma forse qualche lieve differenza c’è.
Lo sa che c’e’ stata la rivoluzione del Neolitico? Che sono passati circa 8000 anni da allora? Poco prima la popolazione mondiale, quella che viveva prevalentemente di caccia, era probabilmente di appena sei milioni di individui; fu l’agricoltura a permettere la crescita demografica (già 250 milioni nel I° secolo dopo Cristo). Quindi è semplicemente ridicolo paragonare la caccia di allora fatta con le lance o le trappole per scopi alimentari, a quella fatta con l’automatico o la carabina del Rag. Brambilla, autotrasportato e con lo stomaco pieno ( a volte anche troppo).
Per coerenza allora, la prossima volta, vada a piedi sul “territorio di caccia” e, da bravo predatore (possibilmente a digiuno, se no non vale), cerchi di catturare la lepre o il cinghiale con un giavellotto. Per gli uccelli provi con la fionda o con la cerbottana, chissà.
Giusto per rimanere in Italia, che ne direbbe se tutti i maggiorenni (ma sì, mettiamoci pure i sedicenni accompagnati dai genitori) , quaranta o cinquanta milioni quanti siamo, decidessimo di andare a caccia? Se le immagina le domeniche mattina tutti in auto, in fila come ad agosto per andare al mare, diretti alla prima campagna o boschetto che capita per esercitare la primordiale attività venatoria?
4) Gli ambientalisti mangiano bistecche e quindi voi potete massacrare milioni di animali per diletto? Non Lei da solo, sig. Lorenzo, ma tutti insieme, 800.000, 700.000, oppure due milioni come negli anni ’70. Provi a fare qualche moltiplicazione.
A parte il fatto che io sono vegetariano, ma quando mai un male ne ha giustificato un altro? Alle sofferenze e al dolore dei macelli, la caccia aggiunge la crudeltà dei massacri venatori, di esseri maciullati dal piombo, di ecosistemi violati, di specie sottratte al loro ruolo nell’ecosistema. O lei pensa di avere il diritto di uccidere animali che non sono assolutamente suoi, solo per quei miserabili euro che paga ad uno Stato che legalizza il massacro?
5) La caccia non danneggia l’ambiente? Capisco che si è lasciato condizionare dalla moda del negazionismo, ma non dobbiamo scomodare nessun Centro Wiesenthal per documentare l’olocausto venatorio: bastano le migliaia di pagine delle vostre riviste, dei vostri libri, l’esaltazione delle gesta dei grandi cacciatori, delle stragi con tanto di foto ricordo: avete sparato alle specie più rare documentandolo su apposite rubriche, avete scoperto lapidi nelle valli venete per celebrare i record di ammazzamenti giornalieri, avete dichiarato una “guerra di sterminio “ (sic!) ai cosiddetti nocivi (art. 4 vecchio T.U. 1939), con trappole, stricnina e gassificazioni pure dei cuccioli di ogni specie pagando premi in denaro per teste di falchi e code di lupi, avete spazzato via o ridotto al lumicino senza pudore intere specie, andate all’estero per perpetuare le ecatombi che avete fatto prima in Italia, non vi pare vero di farvi fotografare con mazzi di allodole o di tordi, di portare in giro sui cofani dell’auto i corpi sanguinanti delle vostre vittime e avete la spudoratezza di dire che la caccia non ha fatto danni???
Magari perché lei quest’anno ha sparato solo “venti colpi”? E i milioni di cacciatori che per decenni hanno occupato militarmente il territorio italiano, quando ancora le aree protette erano l’1%, cosa hanno fatto? Passeggiate nei boschi recitando “Il Cantico delle Creature”, parlando agli augelli e ammansendo i lupi cattivi???
Caro Lorenzo, io non se lei va a caccia di caprioli, di tordi, allodole o beccacce e quanti ne ha ammazzati da quando ha preso la licenza, ma voglio chiederle lo stesso di appendere il fucile, in nome di tutti quelli che ha spazzato via con una scarica di piombo, in nome di tutti quelli che, invece, continuerebbero a correre e a volare.
Saluti
Pino Paolillo
ottimo messaggio!!!
solo una precisazione:se tale lorenzo definisce “ambientalisti” tutti quelli che sono contro la caccia, allora non ha tenuto conto del fatto che, secondo le statistiche in Italia vi sono come minimo 3 milioni di vegetariani!!!un pò più di circa 700mila sparatori!!
La favola dell’uomo
C’era una volta, tanto tanto tempo fa, un pianeta, ricco di una varietà quasi infinita di fauna e vegetazione, che si chiamava Terra. Su questo pianeta, nel corso dei millenni, si iniziò a sviluppare da un buffo animale una creatura ancor più buffa: l’uomo. Egli aveva imparato a cibarsi di bacche, a cacciare gli animali e, a poco a poco, a comunicare, coltivare e a stare eretto su due zampe. Con il progredire della sua “intelligenza”, riuscì a sfruttare la natura a suo vantaggio e, con il passar del tempo, a suo piacimento. Un giorno, comprese di essere “superiore” alla natura che lo circondava, poiché nessun altro animale aveva inventato la ruota, nessun altro animale aveva inventato la scrittura, e nessun altro animale uccideva per diletto. Capì, infatti, che la caccia non gli era più necessaria per vivere, ormai aveva imparato anche ad allevare. Ma, uscendo dal grande cerchio della vita della natura, egli scoprì anche che non provava più piacere a vivere in armonia con sua Madre e i suoi fratelli: egli era appunto “superiore” e, in quanto “superiore”, non sopportava l’idea di stare con quelle creature così arretrate. Egli doveva essere servito dagli altri esseri viventi. Egli doveva vivere meglio di loro e a discapito di essi. Quindi il piacere di sottomettere si trasformò presto in desiderio di torturare, di uccidere e di distruggere. Ma l’etica che si era costruito per vivere meglio con i suoi simili gli impediva di uccidere a suo piacimento quelli della sua stessa specie; così decise che non vi fosse nulla di più normale, tanto l’aveva fatto anche in precedenza, dell’uccidere gli esseri inferiori e i figli della propria Madre. Non provava più l’istinto, come gli altri animali, di uccidere per mangiare, ma provava piacere, provava piacere nel fare centro nel cuore di quelle bestie inferiori, pur potendo procurarsi del cibo in altro modo, nel scuoiare gli animali vivi per fare delle pellicce, pur avendo vestiti più comodi e belli per coprirsi, nel deforestare senza scrupoli, pur avendo altri materiali a disposizione e potendo ripiantare, nell’inquinare l’aria alla natura, pur potendo utilizzare altre forme di energia.
Non tutte le storie hanno un lieto fine. La conclusione di questa “favola”, però, non è ancora stata scritta: spetta a noi deciderne la fine.
Nelle Sue giustissime osservazioni, accenna ad un elemento incredibile che non mi riesco a spiegare.
Per quale motivo si deve consentire ad una persona armata di entrare nel mio fondo e sparare? Perché la legge mi costringe a recintare il mio terreno (e per farlo devo essere anche autorizzato perché si tratta di fondo chiuso sottratto alla caccia!) se non voglio che una persona armata giri a pochi metri da casa mia? Perché la mia libertà di godermi una giornata di sole a casa mia deve essere sacrificata al divertimento di una persona armata? Perché la domenica mattina devo essere disturbato dagli spari di chi si avvicina alle mie finestre senza nessun rispetto?
Io trovo che la possibilità per i soli cacciatori di accedere ai fondi privati sia una delle tante vergogne italiane che deve essere superata.
Signor Dante,le ricordo che la distanza minima per esercitare l’esercizio venatorio da una abitazione e di 100 metri(si puo’cacciare ma di spalle all’abitazione)e di 150 metri se si spara in direzione.Se la domenica mattina si presenta qualcuno sotto la sua finestra a sparare al di sotto delle distanze che le ho citato puo’tranquillamente denunciare i fatti alla forestale,alla polizia provinciale,ai carabinieri ecc..Se anche in questo caso non riesce ad ottenere niente si munisca di telecamera e macchina fotografica e consegni tutto alle autorità che le ho menzionato tutto corredato da una bella denuncia!!
Cordiali saluti un Cacciatore!!!!
…ma Lorenzo…anno senza H! Voce del verbo avere!!!
Ansi invece di anzi!! Complimenti per la sua cultura che si riflette sul suo modo di pensare la gestione di qualcosa che dovrebbe essere di tutti, anche di chi come me preferisce la selvaggina viva, almeno a casa propria, senza essere costretta da una legge fascista a recintare estensioni di terreno impossibili (ipocrisia). Dovrebbe bastare un cartello: questa e’ casa mia e non voglio cacciatori. Ma lei se non vuole qualcuno a casa sua cosa fa? Non solo voi cacciatori, ma imponete anche le vostre macchine parcheggiate sul terreno altrui. E questa per voi e’ educazione? Civilta’? Cominciate a rispettare l’altrui proprieta’, poi si discute di tutto il resto.
No alla caccia.
Ciao Dante, guarda qui non si parla di proprietà privata per uso abitativo, ma di fondi destinati all’agricoltura, dove la casa più vicina si trova a km!!Sinceramente io non ho mai visto selvatici avvicinarsi alle case o all’uomo!!Ci sono delle leggi comunque che tutelano anche te(150 metri da abitazioni), se il cacciatore non le rispetta hai la possibilità di chiamare la Forestale!!Ti posso dire comunque che gli agricoltori sono ben contenti che i cacciatori vadano sui loro fondi perchè in questo modo noi tuteliamo i loro raccolti dalla selvaggina, se non ci fossimo noi gli agricoltori sarebbero costretti ad aumentare notevolmente pesticidi e prodotti chimici!!Mi scuso se ho commesso ancora errori di ortografia ma si sa nessuno è perfetto come la contessa Maria Letizia Magri, che quando non sa come risp ironizza!!
Ciao Lorenzo, sembra che gli agricoltori che conoscono i cacciatori siano diversi da quelli che conosciamo noi ambientalisti! Quelli che frequento io – una sorella imprenditrice agricola e i suoi amici – i cacciatori nei propri terreni non li possono proprio vedere: a causa del rumore degli spari (una scocciatura davvero troppo grande da sopportare), delle scene truculente e “paleolitiche” durante le cacce al cinghiale, del rischio di essere impallinati durante il lavoro nonostante gli oliveti non dovrebbero essere frequentati dai cacciatori, in quanto “colture in atto”. Al contrario, non lamentano alcun danno da parte della selvaggina (cinghiali, caprioli, uccelli vari) la cui presenza, anzi, riduce la necessità di interventi costosi contro la mosca dell’olivo.
Se davvero gli agricoltori fossero contenti dell’azione dei cacciatori… allora che necessità ci sarebbe di obbligare TUTTI gli agricoltori ad accettarvi nei loro terreni? La legge che lo impone sarebbe superflua e, anzi, potreste addirittura pretendere di … essere da loro pagati per il vostro fondamentale servizio 😉
Signora Magri offendere Lorenzo o chiunque circa la sua cultura….non Le fa onore!!!Nessuno Le vieta di scrivere nella sua proprietà un semplice cartello del tipo “cacciatori qui non siete graditi”,e se lo leggessi io come tanti che la pensano come me,proprio in virtu’del rispetto reciproco e senza(lo posso scrivere con la esse?)arrogarsi il diritto di nessuna legge fascista si volterebbero indietro e andrebbero a cacciare da qualche altra parte!
Cordiali saluti
Salve, guardi se le cose stassero come dice lei, che gli animali selvatici non producono danni, allora perchè anche quest’anno gli agricoltori hanno chiesto, e ottenuto 600 milioni di euro di risarcimento per danni provocati dalla selvaggina, un dato sottostimato perchè i danni provocati dai volatili(es. storno o piccione domestico) sono di difficile prova da parte dell’agricoltoro e quindi non vengono concessi risarcimenti!!Per quanto riguarda l’accesso ai terreni o boschi possiamo anche vietarlo ai cacciatori, ma lo dobbiamo farlo anche nei confronti di chi va a funghi, fa trekking,fa moto o semplice passeggiate altrimenti sarebbe discriminazionne!!E poi non vedo perchè un patrimonio naturale come un bosco debba essere di uno solo e non della collettività!!
Ottimo articolo, veritiero e incontrovertibile. Inutile ogni replica a commenti che non hanno senso di esistere. Continuate così.
Gentile Lorenzo, tenga conto che ho (quasi) 16 anni. Mi fa sinceramente ridere di cuore quando afferma che
“…La caccia esiste da migliaia di anni e se fosse stata dannosa per l’ambiente ce ne saremmo accorti da tempo…”
Io sono un ambientalista convinto, ma ti farei cacciare tutti i giorni dell’anno! Ovviamente ad una condizione: devi cacciare con arco e frecce (come effettivamente si faceva da migliaia di anni)… Poi voglio vedere SE e QUANTI animali riesci ad uccidere!
Con il fucile è tutto mooolto e troppo più facile!
Se solo sapessi aprire gli occhi, vedresti cose nel bosco che ti lascierebbero a bocca aperta… Salutoni
Per Lorenzo e Vincenzo.
Rispetto delle distanze… chiamare la forestale… ma, scusate, dove vivete?
La realtà è ben diversa e se siete cacciatori sapete benissimo come funzionano le cose.
Quanto poi agli animali che non si avvicinano alle case, quando si apre la caccia e magari sono stati fatti rilasci pronta caccia qualche giorno prima, ci sono degli animali rilasciati talmente abituati all’uomo (perché provenienti da allevamenti) che arrivano fin nel cortile…
E comunque, io non voglio che delle persone entrino sul mio terreno armate. Per impedirlo dovrei recintare tutto il mio terreno con una rete a spese mie! Non solo: devo pure essere autorizzato a farlo perché creo un fondo chiuso.
Eppoi, ma perché la mattina all’alba devo essere svegliato dai vostri spari? Che direste se uno viene sotto casa vostra alle 6 di mattina e si mette a suonare una tromba?
Al di là del non comprendere cosa ci possa essere di divertente nell’uccidere degli animali, basterebbe questo fatto della possibilità di entrare nei terreni altrui per vietare la caccia.
Signor Dante,abbiamo capito che vive a Caserta,ma Le ripeto:LA TROMBA DEVE ESSERE SUONATA ALMENO A 100/150 metri DALLA VOSTRA ABITAZIONE!!!Se non è così prenda la telecamera,la macchina fotografica e DENUCI TUTTO ALLE AUTORITA’ è vero che non puo’ impedire l’accesso nei suoi terreni a meno che non li recinta ma almeno puo’far rispettare le distanze!!Sono sicuro che alla prima,seconda e terza denuncia,(corredata da video e foto)se pure entrano nelle sue proprieta’ben si guardano dall’avvicinarsi alla vostra casa!!!!!Anni fa ero proprio in provincia di Caserta in una riserva,notai delle irregolarita’da parte di due altri pseudo-bracconieri,avvisai la polizia provinciale e nel giro di trenta minuti accorsero sul posto!!!Sono stato fortunato?????
Signor Vincenzo si è stato fortunato e vorrei anche farle notare che in trenta minuti, anzi molto meno, si puo ammazzare un animale e andarsene tranquillamente dal posto. Volevo anche chiederle se lei ha mai provato a mettersi a 150 m da un suo”collega” e provare se sentiva il botto? Le assicuro che si SENTE perchè negli ultimi mesi mi sono svegliato più volte con gli spari e questi venivano da almeno 1 km di distanza!!! Volevo inoltre chiederle per quale motivo si dovrebbe permettere una deroga di caccia, che sappiamo viene concessa in caso di danno alle colture, per animali come le peppole e a maggiorparte dei fringuelli e frosoni, che sono animali migratori e che arrivano da noi in periodi in cui sicuramente non possono fare danno alle colture??? aspetto ansioso una sua risposta!!
Infatti Matteo ho detto di fotografare e documentare il tutto!!magari anche la targa dell’auto!Poi possono anche non venire i guardiacaccia,ma di fronte ad una denuncia documentata,le forze dell’ordine non possono non avviare le dovute indagini!!!Poi se alle sei di mattino in pieno inverno Lei dorme con gli infissi e la porta di casa aperta,le do perfettamente ragione 150 metri non bastano!!Le ricordo infine che se alle ore 08.00 di mattina fanno i lavori in strada,e non a 150 metri ma sotto casa sua con il martello pneumatico Lei ed Io non possiamo farci niente,se sente i fuochi di artificio ad un Km.di distanza non possiamo farci niente,ma se sentiamo il colpo di una doppietta a tre km di distanza “chissà perchè” ci da FASTIDIO!!!!
per quanto riguarda le deroghe a peppole,fringuelli e frosoni,per quel poco che posso risponderla poichè nella mia regione non sono state mai concesse,credo che rientri nelle cacce tradizionali del nord Italia,della famosa “polenta e osei”,sono sicuro che queste tre specie da Lei menzionate anche se sono vietate al prelievo venatorio in tutta Italia sicuramente non sono a rischio di estinzione,come il frosone,dove (fonte Lipu)è incrementato del 658%.
Cordiali saluti
Ma ti rendi conto di cosa significa puntare una macchina fotografica o una cinepresa contro un cacciatore???
Nella vita normale sarete anche brava gente ma la maggior parte di voi quando ha un fucile in mano è, quanto meno, pericolosa… Il rischio che passiate da minacce verbali a gesti reali è concreto.
Una foto potrebbe essere considerata prova documentale esclusivamente se la persona è riconoscibile, se appare senza ombra di dubbio dove si trova, se è stata scattata durante lo sparo…
Se c’è qualche avvocato intervenga per cortesia, per confermare o meno.
Furio D per piacere,ci sono in commercio degli obiettivi che ti riprendono a 1Km di distanza come se fossi a 10 metri!!Questo se preferisci evitare qualsiasi contatto con i cacciatori!E poi cosa significa?per quello che dici dovremmo impallinare ogni guardia ad ogni controllo??O a tutti quelli che ci inveiscono contro e urlano??DAI!!!Ti ricordo che per avere il porto d’armi devi essere obbligatoriamente incensurato e senza condanne,avanzi di galera tra i cacciatori non ce ne sono!!!
Signor Vincenzo, non si preoccupi che io dormo con le finestre ben serrate e inoltre danno fastidio anche fuochi di artificio e rifacimenti strade ma questi non durano per cinque mesi all’anno e sicuramente non iniziano all’alba. Inoltre si sembra davvero patetico attaccarsi alle tradizioni in quanto non vuol dire che siano giuste e molti esempi lo dimostrano. Per di più io davvero non riesco a capire per quale motivo bisogna aspettare che una specie sia a rischio di estinzioni per evitargli il massacro. E se poi vogliamo metterla proprio su specie in via di estinzione vorrei solo ricordarle che molte fra le specie oggi cacciabili in italia hanno subito, chissa come mai, un drastico calo negli ultimi anni. per citarne solo alcune marzaiole, canapiglie, codoni, allodole, quaglie, pernice bianca, ecc… ma figurarsi se lo ammettete!!!
Volevo farle un’altra domanda, visto che non ho mai avuto modo di parlare in modo civile con un cacciattore: come fa lei a distingure, nell’arco di pochi secondi prima di sparare, un uccello come l’allodola da una tottavilla o da una calandra visto che nemmeno i più esperti birdwachers ci riescono in cosi poco tempo?? O un povero beccaccino da un croccolone???
Infatti Matteo non a caso Le ho scritto alle ore 08.00,che l’orario che normalmente iniziano i lavori,è vero che non tutti i lavori durano 4 mesi ed una settimana(e non 5) all’anno,pero’ se viene fuori casa mia son tre mesi (e anche in questo momento)che per riparazioni di un canale fognario il pneumatico suona tutte le mattine…….Le ripeto che per quanto riguarda le deroghe mi son fatto una mia opinione(ma non conoscendo bene le realtà lombardo-venete)circa la caccia ai fringuelli e le altre due specie da Lei elencate.Deve pensare però che per esempio ci sono deroghe in Francia per esempio dove si cacciano i colombacci con le reti(cosa vietata in tutta Europa)oppure altre realtà dove si cacciano sempre in deroga i tordi con il vischio danno queste deroghe solo in brevi periodi(e sempre per specie non a rischio estinzione)e solo in determinate zone.Le specie che Lei menziona sono solo cacciate in massimo due 3 regioni ma nelle altre 18 non è così!!Ha nominato la marzaiola,che secondo Lei è in estinzione,bene le posso garantire che è cacciabile solo sulla carta,poichè a marzo la caccia è chiusa,come altre specie tipo la tortora,che è cacciabile(sulla carta)dalla terza domenica di settembre al 31/12 ma lo sanno tutti bene che alla fine di agosto ritornano in Africa,quindi….in ultimo Le chiedo di controllare il sito della Lipu:http://www.lipu.it/news/no.asp?626
puo’ tranquillamente notare che la maggiorparte delle specie minacciate non sono cacciabili e il colombaccio(cacciabile)ha un +71% quindi tragga Lei le dovute conclusioni!!Mi dice che non ha mai parlato in modo civile con un cacciatore,le chiedo:ma Lei si è mai avvicinato in modi civili ad un cacciatore?Oppure al primo sparo si è messo ad urlare come un matto??
Riconoscere in volo un allodola è semplicissimo perchè oltre a volare canta ed il suo verso è inconfondibile,inoltre chi caccia allodole lo fa o con richiami vivi oppure con le “giostre”con su degli specchietti
sui quali vengono “attratte”solo allodole e non altre specie!Il beccaccino si caccia con il cane da ferma,il croccolone è leggermente più grande del beccaccino, ha il becco più corto, i fianchi barrati di nero ed in volo sembra un beccaccino panciuto. La distinzione risulta invece immediata quando spiccano il volo, il croccolone infatti ha un volo lineare, dritto verso l’alto il beccaccino invece si invola zigzagando, inoltre spiccando il volo il croccolone mette chiaramente in mostra le bianchissime timoniere laterali mentre nel beccaccino le timoniere sono solo marginalmente bianche.Ma appena si invola il beccaccino emette il classico e inconfondibile”Gnek” ecco le differenze che si riconoscono ad occhio nudo senza “binocoli”.
Cordiali saluti
quindi secondo lorenzo se la caccia non fosse “dannosa per l’ambiente” sarebbe tutto a posto…già, che vuoi che ci sia di male a massacrare animali a fucilate per divertimento/hobby/passatempo e mettere a serio rischio la vita e l’incolumità della gente???giusto un cacciatore può aver questa mentalità, questa visione !!
la ringrazio per l’esauriente ultima spegazione ma continuo a pensare che in pochi secondi non siano sempre visibili tt questi particolari e che spesso uno spari lo stesso. Sono andato a vedere il sito della lipu e volevo farle notare che li si indicano solo percentuali e non i numeri effettivi. Se ci sono solo, per esempio, 10 poiane e il giorno dopo 20 si è avuto un aumento del 100% ma questo non significa che ce ne siamo molte. le assicuro che i dati qualunque essi siano spesso sono difficili da capire. Comunque non sono mai riuscito a parlare in modo civile con nessun cacciatore perchè ogni volta che ho avuto la sfortuna di incontrane uno questo stava infrangendo qualche legge (distanze minime, giorni di apertura, bracconaggio ecc). Io ho solo 21 anni ed è solo da qualche anno che mi interesso della questione ma fino ad adesso non ho trovato nessuno di voi che io possa definire se non umano almeno civile. La cosa che più mi colpisce è l’estrema arroganza e cattiveria con cui si sono rivolti a me nonostante siano stati colti sul fatto. Se uno fosse beccato a rubare in un negozio nn gli verrebbe mai in mente di aggredire e gridare contro il polizziotto, dicendo che ha ragione e che è solo un rompi xxxx. Sicuramente non sarete tutti cosi ma la maggioranza sicuramnte si.
Matteo,cerco di spiegarle l’azione di caccia sia per quanto riguarda il beccaccino che l’allodola o il tordo.per il beccaccino che si caccia con il cane da ferma,il cane si chiama così perchè appena sente l’emanazione del selvatico(in questo caso il beccaccino o il croccolone) si ferma.Il cacciatore quindi è “avvisato”dal cane che da li a 20 metri c’è un selvatico per terra,quindi si avvicina al cane lentamente e avvicinandosi sempre di piu’cerca di far involare il selvatico,nel momento che si invola il beccaccino oltre a zig-zagare emette il classico “gnek”e questo ti da la certezza che non è un croccolone o un’ altra specie,(tutto questo avviene in circa 1 secondo)l’allodola x il 99% prima di vederla la senti cantare,ha un volo molto lento( a differenza del beccaccino)quindi ti da tutto il tempo di capire(oltre al volo)che non è una specie protetta!!Il tordo prima di vederlo fa il classico zip!e questo anche è il segnale che ti da la certezza che non è uno storno o un merlo per esempio(ma in primis si riconoscono dal volo gli uccelli)!!Mi dispiace che lei abbia incotrato sulla sua strada solo bracconieri,certo se si avvicina a una persona che caccia,in febbraio per esempio sicuramente non avrà modi “gentili”con lei!!Ma si ricordi e qui concludo,quelle poche persone che” bracconano “danneggiano” molto l’immagine di tantissimi(la maggioranza,mi creda) cacciatori onesti e rispettosi della legge,perchè spesso purtroppo si fa di tutta un’erba un fascio!!!
Cordiali saluti e spero di essere stato chiaro.
Ringrazio Vincenzo x averci descritto una serie di orrori e di atrocità della caccia!!! E’ sempre emglio saperne di più su questa orrenda pratica!!
sono sempre più disgustato cmq!!!
Giovanni,non sprecarti nei ringraziamenti!Se vuoi il prossimo anno puoi venire tranquillamente ad assistere ad una battuta di caccia con me,perchè se certe cose non le vivi e le vedi ad occhio nudo (con la tua fervida immaginazione)non te ne rendi conto…….sulla caccia non è mai stato girato nessun film Horror!!Poi se vuoi ho una decina di tordi nel congelatore,mi madre li fa arrosto con pepe e pancetta,accompagnati da un buon bicchiere di vino rosso,(sono una prelibatezza)ti invito anche a pranzo da me,così sono sicuro che cambierai idea circa la caccia ed il tuo “vegan style”!!Forse solo così posso “corromperti!!”
Non ho nessunissimo bisogno di vedere gli orrori a occhio nudo!!!mi basta e avanza vedere le foto e i filmati orridifatti dai cacciatori per essere indignato disgustato e arrabbiato!!!
se venissi a pranzo da te ti rovinerei il pranzo dicendoti tutto quello che penso e che qui non posso scrivere!!!
se venissi verrei con tanti amici animalisti che odiano la caccia e insieme faremmo di tutto per difendere gli animali e salvarne il più possibile e rovinarvi non solo la battuta ma proprio il pomeriggio!
non ho nessun bisogno di mangiare animali x mangiare prelibatezze, mangio prelibatezze vegetariane o vegane, non faccio uccidere nessun animale e ne vado fiero!!!mai e poi mi sognereio di mangiare un animale ucciso da un cacciatore, non lo fecevo nemmeno quando ero onnivoro!!!
aggiungo alcune cose:
– i filmati sulla caccia(fatti dai cacciatori, non da noi) sono gia film horror che non necessitano neanche di effetti speciali , e mi fanno mille volte più orrore di qualsiasi film dell’orrore
– non li fanno vedere in tv perchè sono molto peggiori eticamente parlando e diseducativi e impressionanti.
– gli uccelli preferisco vederli nel loro ambiente naturale VIVI e non nel tuo obitorio
-Io sono per la VITA e non per la MORTE
Lo sapevo che mi avresti risposto così!!Non ti smentisci MAI!!poi ho invitato te non tutta la banda di amici tuoi animal-fanatici!!Hai paura forse a venire da solo??mica ti impallino!!O forse assomigli ad un cinghiale??(scherzo,scherzo)
Lo sai che in Corea il cane è una “prelibatezza”nazionale??A me viene l’orrore solo a pensarci!Solo che i coreani li mangiano!!Perchè non vai li a protestare??Gli insegni il tuo “vegan-style life”??Se vogliamo parlare dei congelatori e frigoriferi come obitori vedi quanti ce ne sono al mondo…………!!Poi non credo che Dario Argento o qualche suo illustre collega abbia mai girato film sulla caccia!!
Se fosse stato così avrebbero avuto 800.000 fan in piu’!!!!
Non mi stupisce, caro vincenzo, la precisione e la schiettezza con cui descrive come uccide le sue vittime. Tutti coloro che usano la VIOLENZA come diletto hanno la stessa imperturbabilità. Solo mi meraviglia il suo divertimento nel descrivere gli orrori che compie alla gente che non sopporta questi abomini. Forse questo è un segnale: se non si fa di tutta l’erba un fascio alcune volte si cade in errore…Evidentemente avevo ragione: chi non porta rispetto per gli animali come fa a portare rispetto agli esseri umani, essendo più difficile?
X Giulia:mi piacerebbe farLe rispondere da mia moglie o dai miei due figli di due e tre anni,oppure Le posso rispondere anch’io visto che sono figlio e nipote di CACCIATORI CON LA C MAIUSCOLA!!!I Nostri casellari giudiziari sono IMMACOLATI!!!!Sa quante volte in determinate situazioni sopratutto quando si è ragazzi capitano risse,droga,alcol e poichè sei titolare di un porto d’armi che alla MINIMA STR……..TE LO TOLGONO eviti qualsiasi rissa,o qualsiasi situazione di DROGHE VARIE e ti dai un grande autocontrollo???Non lo immagina!!!Poi ho solo descritto una azione di caccia poichè mi è stato chiesto come si riconosce una specie cacciabile anche in una frazione di secondo da una che non lo è!!SE PER LEI E’Crudele vada in un macello oppure all’AIA O AMADORI(allevamenti di pollame) a protestare,si fermi in una pescheria dove sono in bella mostra sui banchi centinaia di pesci e lo vada a dire anche a loro che non hanno rispetto per gli animali e che non rispettano anche gli esseri umani!!!!
Cordiali saluti
Non si preoccupi, provvedo già alle altre forme di violenze sugli animali…Ma dato che questo è un blog sulla caccia, ciò di cui mi lamento in questo ambito è inerente a questa forma legalizzata di violenza. Ciò che mi spaventa di più della caccia è proprio il divertimento che gli uomini provano nell’uccidere altri esseri viventi…E ciò è grave…anche se legalizzato in mille modi.
ti suggerisco di frequentare e leggere sempre di più i siti animalisti e di iscriverti a quante più mailing list animaliste possibile, di sicuro crescerà in te l’indignazione, la rabbia e l’orrore per la caccia…
Salve a tutti ragazzi e ragazze!
Visto che gentilmente è stato aperto un post in mio “onore” vorrei innanzitutto scusarmi per il ritardo nella risposta per motivi di studio per poi esporre!!!
Innanzi tutto la stima che ho nei riguardi del Sign. Paolillo è grande, nonostante sia contro la caccia, soprattutto per le sue idee conservative e per la sua capacità comunicativa!!!
E’ da ormai tre anni che non vado a caccia sempre per motivi di studio e devo dire che in fin dei conti non mi pesa molto anche perchè la mia visione della caccia è molto ampia e non si limita al solo prelievo venatorio!!!
Il tema principale sulla quale io ed il Sign. Paolillo e penso tutti siamo d’accordo, è la mancanza di correttezza da parte di molti cacciatori che pensano di essere padreterni solo perchè hanno un fucile in mano e non rispettano ne la selvaggina, ne gli altri e ne loro stessi, in quanto persone, vuote dentro, che si limitano ad uccidere e basta, senza godere appieno, le sensazioni, gli odori e le visioni, che madre natura sa offrire!!!
Queste persone, sono effettivamente quelle che danno enormemente fastidio, a me in primis, ed alla società, in quanto irrispettosi di tutto e di tutti e sono coloro che hanno gettato fango su tutta la categoria!!!
La soluzione a questo problema c’è, ed è anche semplice, a mio modesto avviso,ed è quella di fare un esame più serio ed efficiente a coloro che si avvicinano a questa affascinante Arte con visione quasi poetica della stessa;
Non limitandosi a chiedere solo i periodi e le specie cacciabili, ma cercando di individuare, la psicologia di ogni singolo cacciatore, cercando deviazioni psicologiche, che tendono alla violenza e al non rispetto per gli altri!!!
Non dovrebbe essere difficile inserire uno psicologo in una sessione d’esame e affrontare un dibattito sulla visione che ogni singola persona ha sulla caccia, sulle persone sugli organi di vigilanza e controllo fare un esame tipo quelli universitari!!!
Oppure come seconda opzione una scuola di educazione ambientale che ogni cacciatore dovrebbe obbligatoriamente seguire ovviamente con esame finale!!!
Lo stesso ovviamente insieme ad un manuale di buone maniere andrebbe fatto alle forze preposte per il controllo!!!
Ho visto tante volte gente per bene che davanti agli agenti sembra terrorizzata, non per la paura di essere colti in atteggiamenti illeciti, ma perchè l’arroganza di questi signori spesso è peggio di quella dei cacciatori!
Molti pensano sempre di aver a che fare con dei delinquenti e più volte ho risposto a questi signori con frasi del tipo: “ma le buone maniere, a lei, non gliele ha insegnate nessuno?”
Io pretendo innanzitutto gentilezza da queste persone che prima di dire “Favorisca i documenti” si degnino almeno di dire buna sera o buon giorno!!!
Detto questo gradirei sapere cosa ne pensate!!!
Per gli altri argomenti avremo occasione di rispondere più in là perchè penso che questo sia il tema principale del “conflitto” che esiste tra di noi!!!
Cordiali saluti a tutti,
Emanuele.
Dimenticavo inoltre che il paragone che fa lei sul boscaiolo che distrugge tutto e si difende dando la colpa alle piogge acide ecc.. non regge perchè nessuno stà giustificando i comportamenti illeciti!!!
Io sono il primo che condanna tutto ciò!!!
Il cacciatore secondo me, non è paragonabile al boscaiolo che rade al suolo tutto, ma è colui che segue un preciso piano di assestamento forestale, limitandosi a prelevare ciò che gli consente la legge!!!
Tornando al discorso caccia, le spiego perchè, secondo me, non è un problema rilevante, se ben gestita e se ovviamente vengono rispettate le leggi ,con un esempio!!!
L’esempio più eclatante che mi viene in mente riguarda le riserve faunistico-venatorie, in cui si può cacciare tutto l’anno.
Lì di animali selvatici, oltre a quelli lanciati, ce ne sono parecchi, anche di specie non cacciabili, perchè???
L’assurdità della cosa sta proprio in questo!!!
Come mai se lì si caccia tutto l’anno ci sono le stesse condizioni o addirittura condizioni migliori di molti parchi e riserve italiane???
Forse perchè lì trovano nutrimento?
Forse ci sono le condizioni adatte al loro sviluppo e riproduzione?
O solo perchè vengono lanciati decine e decine di animali?
Rimane la questione delle specie non cacciabili o migratorie, che trovano in quei luoghi un habitat ideale NONOSTANTE SI CACCI TUTTO L’ANNO!!!
Ci saranno anche meno cacciatori non c’è dubbio, ma come la mettiamo con il fatto che la caccia è aperta tutto l’anno?
Lei le dovrebbe sapere bene queste cose visto che è laureato e ha studiato questi meccanismi!!!
Queste sono le domande che mi pongo ogni giorno, come mai ce la prendiamo tanto con i cacciatori quando ci sono le prove certe e documentate che la caccia se ben gestita non fa male all’ambiente ed è ecosostenibile al 100%???
Come mai si raggiungono i 1000 commenti e più, a favore dell’abolizione della caccia e nessuno si degna, di scrivere e di commentare sui blog che parlano di abusivismo edilizio, di rarefazione degli habitat, ecc….
Solo tanti perchè, a cui nessuno è mai riuscito a darmi una risposta concreta!!!
Cordialmente
Emanuele!!!
forse perchè il fatto che c’è gente che massacra animali per hobby, sport, passatempo oltretutto impedenmdo lo svolgimento di normali e pacifiche attività a contatto con la natura fà indignare più dell’abusivismo edilizio!!!
Caro Emanuele,
hai visto che sei diventato famoso grazie al WWF?
Solo che , se non fosse quasi per una questione di dovere e di cortesia nei confronti di chi, in maniera garbata, pone dei quesiti ed esprime delle opinioni in una materia che mi sta tanto a cuore, mi verrebbe voglia di lasciar perdere tanto sono disarmanti certi “ragionamenti” (tu chiamale se vuoi, scappatoie).
E allora, tu dici di avere una “visione più ampia della caccia che non si limita al prelievo venatorio”? Benissimo, condivido pienamente la tua visione della caccia, qualunque essa sia, purché tu ti limiti ad avere la visione, magari pure quella di un cervo con la Croce tra le corna, come Sant’Uberto, senza avere nel mirino nessun animale.
E’ vero che l’uccisione di un animale non è tutto nella caccia, ma non c’è caccia senza uccisione dell’animale. Anche i ladri – absit iniura verbis- prima della rapina si preparano, studiano la vittima, poi festeggiano con i compari, si spartiscono il bottino ecc. ecc.. Il paragone non regge perchè il furto è un reato e la caccia no?
Ma è chiaro, non potendo gli animali, cioè le vittime, fare una legge in loro favore, gli uomini fanno le leggi per legalizzare il furto di animali. O meglio, la loro uccisione.
No caro Emanuele, per me il tema principale non è quello dei cacciatori che non sono corretti, perché per me il “cacciatore corretto” che stermina legalmente (!!) fino a 25 uccelli in un giorno (e non mi dire che non è possibile perché allora vuol dire che sei fuori dalla realtà), non è più apprezzabile del “bracconiere” che spara ad un Fringuello o ad un Pettirosso protetti.
Mettiamola così: arrivano i marziani e fanno un calendario umano-venatorio in cui stabiliscono che tutti quelli che si chiamano Emanuele siano umani cacciabili e quelli che si chiamano Peppino (il riferimento non è puramente casuale) debbano essere protetti: ebbene io non sarei contento se ti fulminassero legalmente con un raggio laser.
Anzi, ti confesso che quando rimproveri i cacciatori di non godere delle sensazioni, dei profumi, dei colori che “Madre Natura ci offre”, mi chiedo se sto parlando con uno che, dopo aver goduto di tutte le meraviglie del creato, alla fine alla Natura gli spara una bella fucilata, o con un appartenente all’Ordine dei Minimi.
Non è che “certi cacciatori” gettano fango su un’intera categoria (anche se tu stesso hai ammesso, se non sbaglio, che sono la maggioranza), è la caccia in sé che è sporca di sangue.
Apprezzo sinceramente i tuoi appelli alla gentilezza, al rispetto e alla cortesia, specie quando ti lamenti dei guardiacaccia che neanche ti salutano con un buongiorno!
Ma ci hai mai pensato al buongiorno o buonasera che hai dato tu ad un merlo o chissà che con una scarica di piombo?
Sinceramente, se dovessi scegliere, preferirei pure un vaffa…!
Pino Paolillo
P.S. lo sai che , se non avessi fatto Scienze Naturali, avrei studiato Scienze Forestali?
Comunque se vieni a trovarmi, ti faccio vedere gli oltre 150 libri sugli alberi e sui boschi: conservo gelosamente “Botanica Forestale “ del compianto Prof. Gellini e “Dendroflora Italica “di Fenaroli e Gambi, del Museo Tridentino di Scienze Naturali. Una meraviglia.
Gentili Signori,
il problema ambientale in Italia e nel mondo occidentale é particolarmente tignoso.
Non solo si sono sempre fatti gli interessi di multinazionali e petrolieri di turno, che per produrre beni inutili di cui abbiamo “assolutamente bisogno” per vivere flaccidamente come piccioni nelle nostre splendide e grige città ci hanno inquinato senza rispetto per niente e nessuno, ma c’é stato nel tempo anche un totale abbandono della cultura rurale che fino a 50 anni fà pervadeva le nostre province.
Gli “animalisti” e molti “cacciatori” non sanno niente di ambiente, di migrazione, di biodiversità, difendono le loro posizioni in maniera miope, comme fanno daltronde anche con la politica o al bar per la squadra del cuore.
La conoscenza é la base da cui partire per risolvere ogni problema che ci assilla e c’é tanta ignoranza.
Per risolvere il problema ambientale bisognerebbe iniziare a cambiare un po’ le nostre abitudini fatenti.
E’ vero che il cacciatore, che uccide tanti teneri uccellini non puo’ giustificarsi dicendo che le automobili inquinano di piu’, ma gli ambientalisti fanno, nel migliore dei casi, solo vivendo in occidente tanti di quei danni gravi ed irreparabili che sarebbe allora meglio tacere!
Veda caro Paolillo, parafrasando un noto detto dialettale, il bue non puo’ dire cornuto all’asino, e ci sono tantissimi buoi ben piu’ di 700 800 mila, mi dispiace la tesi che sostiene é perlomeno fantasiosa.
Mi sembra che in Italia come al solito si cerchi di dirottare l’attenzione su temi abbastanza banali e difficili da criticare, ” chi puo’ essere contro un passerotto che insanguinato muore per il divertimento di una persona”, ma perché non vedo nessuno scendere in piazza, se non sotto qualche bandierina scolorata, contro la deforestazione, lo sfruttamento intensivo della terra, la pesca invasiva, gli OGM, il nucleare.
Ecco a me pare che il cacciatore é il cattivone di turno perché indifendibile, mentre, anche in TV, il pescatore, il contadino, per esempio, sono visti come delle bravissime persone e gli si dedicano ore ed ore di programmazione e articoli benevoli, per non parlare di amministratori di grandi holdings o banche che sono vestiti bene e quindi “rispettabili” a priori.
Allora quando inizieremo a fare davvero qualcosina per l’ambiente forse potremo criticare gli altri “cattivoni”, daltronde anche gesu’ disse chi é senza peccato scagli la prima pietra e Noi siamo pieni di peccati.
Mah, mi sembra fantasiosa anche la sua di tesi, caro Luigi: l’unica soluzione sarebbe suicidarsi, solo perchè viviamo in occidente, e solo dopo potremmo agire contro i cacciatori ed altri distruttori di natura! Inoltre, se permette, lei forse non avrà fatto niente, ma noi qualcosa per l’ambiente l’abbiamo fatto, sia come associazione sia come singoli! E spero proprio non sia necessario elencarglielo. Possiamo quindi prendercela tanto contro i cacciatori tanto contro i cementificatori, gli incendiari, gli inquinatori, ecc. Le assicuro che se ora la nostra attenzione è rivolta ai cacciatori… è solo “merito” loro.
E’ vero che spesso cacciatori e animalisti non hanno una grande cultura ecologica, ma non sono certo gli unici in questo paese. Noi, tuttavia, siamo ambientalisti e le assicuro che in fatto di ambiente, migrazioni, biodiversità qualche competenza ce l’abbiamo.
P.S Non è vero che il cacciatore è il cattivone che non va in TV: l’ha vista l’ultimo Porta a Porta?
Caro Luigi,
mi piacerebbe conoscere le Sue battaglie in nome dell’ambiente e dell’umanità contro pesca eccessiva, OGM, nucleare, deforestazione,cementificazione, incendi, inquinamenti vari, effetto serra, ma ci metterei pure le guerre, le malattie e la fame nel mondo.
Perché personalmente non le conosco, mentre invece Lei potrebbe essere un grande combattente per la difesa dell’ambiente e aver collezionato nella Sua vita tante denunce contro tutti i mali della società occidentale e aver corso tanti rischi personali per difendere la biodiversità minacciata. In questo caso avrà tutta la mia sincera ammirazione.
Se, oltre a questo, va pure a caccia, allora mi chiedo dove trova tutto il tempo per conciliare le molteplici attività, anche se penso che quello utilizzato per sparare agli uccelli, potrebbe impiegarlo meglio per impegnarsi di più per i problemi ecologici. Lei lo sa benissimo, sono tanti, e non ci si può distrarre neppure un attimo.
Quanto a me e per rispondere alle Sue insinuazioni, a meno che Lei non viva da eremita in una grotta al lume di candela (ma l’uso del computer presuppone un minimo di legame con la società occidentale), sono certo di poter lanciare molte evangeliche pietre, non avendo nulla da temere da un esame di stili di vita e dal calcolo della mia impronta ecologica sul pianeta Terra.
Per il resto, ed in coerenza con la mia fede ambientalista, sono contro gli sprechi. Anche di parole.
Pino Paolillo
Porta a porta non é di certo tra i miei programmi preferiti, e comunque é vero, il wwf o altre associazioni ambientaliste magari qualche rara volta un minimo l’hanno fatto ma hanno fatto poco contro il grande calderone politico di ogni colore che qui da noi non ci permette di fare politiche ambientali serie e mi sembra che contro le corporazioni di potenti e potenticchi di turno si faccia veramente poco poco, anzi se ben mi ricordo sulla gestione dei parchi ci sarebbe da aprire un’altra tangentopoli.
Sono anni che in Italia non si scende in piazza per fare rispettare i nostri DIRITTI di cittadini onesti e si lascia correre, vede caro cacciastop, la caccia non é etica, ma il problema caccia o cani abbandonati é un po’ ridicolo in confronto ai problemi che assillano gli italiani oggi e parlo di ambiente no di lavoro e giustizia.
Nessuno manifesta in maniera forte per le energie rinnovabili o per l’acqua che é stata privatizzata a scapito del cittadino.
Noi per tirare giu’ un po’ di cacca buttiamo 12 litri di acqua potabile, ma non gliene frega niente a nessuno, invece l’uccellino fa tenerezza.
La pesca é un’industria enorme che và a danno di animali selvatici, come sono poi i tordi o le allodole, ma mettersi contro i pescatori professionisti manco a dirlo sai che putiferio succede.
Il cacciatore é come il pescatore “sportivo”, che con regolare permesso e pagando le tasse e non commettendo alcun reato prende dalla natura delle risorse e lo fà non per fame ma per divertimento, deprecabile si, lecito pure.
Gli incendiatori, i cementificatori abusivi, i bracconieri commettono reati e vanno puniti severamente per quello che fanno, se poi da noi tutti la fanno franca é forse anche un po’ colpa nostra che non protestiamo mai.
L’educazione e la cultura possono migliorare la vita delle persone rendendole piu’ consapevoli e rispettose, lo auguro a tutti cacciatori e non.
Sarà ridicolo per te, ma per me e molte altre persone non lo è!
La caccia è un problema, oltre che per il massacro di animali che comporta, perchè i cacciatori possono andare a sparare nei fondi privati senza il permesso del proprietario, perchè molti non rispettano le leggi (ad esempio sparano a pochi metri dalle case), perchè la gente non è libera di fare un giro nei boschi senza rischiare l’incolumità o persino la vita…
Ecco, quindi la caccia è un problema serio anche per le persone, al di là del problema che rappresenta per i milioni di animali innocenti massacrati!
Dicendo che è ridicolo si offendono non solo gli animali vittime di questo macabro hobby ma anche le persone innocenti vittime della caccia e dei cacciatori!
infatti personalmente sono anche contro il pescatore “sportivo”…
Se ho ben compreso, allora, secondo il sarcastico Sig. Paolillo, un giornalista non potrebbe commentare su chi é accusato di corruzione poiché non é un giudice e non ha studiato diritto, quindi le mie considerazioni da cittadino nei confronti dell’operato di un’organizzazione ambientalista diventano “insinuazioni” perché io forse non conosco bene tutte le vostre iniziative e per di piu’ la vostra individuale impronta ecologica lasciata sul nostro pianeta, ma io sono una persona qualunque che non fa parte di nessuna arganizzazione né verde, né rossa, né rosa, né nera e secondo me posso criticarre l’operato di chichessia se lo ritengo criticabile spiegando il perché.
Nell’articolo che mi son permesso di commentare si dice che i cacciatori non si possono sempre scusare dicendo che altri fanno di peggio, ma neanche Voi potete sempre scusarvi dicendo che non potete risolvere tutti i problemi del mondo se poi fate veramente poco per risolvere almeno quelli piu’ locali, questa per la precisione non é un’illazione o un’insinuazione ma solo la mia personalissima idea in merito a quello che posso constatare.
Per quanto riguarda la caccia credo che appunto ci siano problemi piu’ importanti da affrontare e che se tutta la vostra indignazione possibile é quella che ho visto contro questa leggina di cacca o contro Beppe Bigazzi fate un po’ ridere!
E’ ovvio, Luigi, che tu puoi criticare l’operato di chichessia, ma è altrettanto ovvio che chichessia – soprattutto se lo fai sui suoi strumenti di comunicazione – risponda se si sente ingiustamente criticato. Sei tu che evangelicamente scrivevi:
>>Allora quando inizieremo a fare davvero qualcosina per l’ambiente forse potremo criticare gli altri “cattivoni”, daltronde anche gesu’ disse chi é senza peccato scagli la prima pietra e Noi siamo pieni di peccati.<<
Noi ti abbiamo risposto dicendo che, come associazione e come singoli, "qualcosina" d'altro per l'ambiente lo facciamo (visita http://www.wwf.it e http://www.panda.org se davvero non lo sai).
E quindi le pietre contro quelli che riteniamo più cattivoni di noi continueremo a scagliarle, cacciatori compresi.
Sono completamente contrario all’abolizione del diritto di entrare nei fondi altrui per cacciare. Non siamo piu’ ai tempi dei feudatari. Il terreno e’ privato, ma gli animali selvatici no. Mi stupisce che una richiesta del genere venga dalla parte ambientalista.
Ciao Franco,
scusa sai, è forse più giusto che il terreno sia privato ma gli animali selvatici siano dei cacciatori???
La proprietà privata in Italia esiste, fino a prova contraria, ma è solo qui che non può essere esercitata! Nessuno ha il diritto di entrare nei terreni privati: escusionisti, fotografi, pittori… Solo i cacciatori armati possono. E solo in Italia, non è strano? I proprietari di terreni mica sono tutti latifondisti, la maggior parte sono piccoli proprietari che devono subire questa vessazione.
Non è che la fauna è dei cacciatori,ma la fauna selvatica,non è nemmeno dei proprietari terrieri!La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello stato,lo stato rilascia una concessione governativa ai cacciatori i quali secondo norme e regole SEVERISSIME,(le piu’ severe in Europa)è concesso cacciarli nei terreni privati,tranne che nei fondi chiusi o con colture in atto!Cosa ne dite se la facciamo diventare res-nullius o di porprietà del fondo del terreno?? e non entriamo piu’ nei fondi senza autorizzazione??SCOPPIEREBBE LA RIVOLTA DI TUTTI VOI!!!!e il perchè lo sapete troppo bene!Ora lo Stato è lo Stato se viene nei miei terreni o nella mia casa e me li espropria perchè vuole farci l’autostrada non possiamo certo farci niente!!!Vi dico l’ultima assurdità:nel mio comune di residenza,circa 20 giorni fa hanno abbattuto una casa abusiva,il prossimo abbattimento sarà effettuato ad una casa a confine con una pineta comunale,nella quale hanno tagliato 50 pini per costruirvi una casarma della forestale!A nulla sono valse le proteste di tutti i cittadini cacciatori e non(WWF assente)!Ci è stato risposto che lo Stato non deve chiedere autorizzazioni a nessuno!!!Ora con tanti vecchi ruderi in giro si poteva evitare il taglio di tutte quelle piante???
ma il terreno è loro e se loro non vogliono che i cacciatori ci entrino hanno tutto il diritto di vietarlo!!!!
Il terreno è tuo RICORDA sempre fino a un certo punto!
E se lo stato decide di espropriarlo??Cosa fai??La guerra??Allora se si cambiasse il primo articolo della 157/92 che recita:Art. 1.
(Fauna selvatica)
1. La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale.
2. L’esercizio dell’attività venatoria è consentito purchè non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica e non arrechi danno effettivo alle produzioni agricole.
Ripeto:se la fauna fosse di proprietà del fondo del terreno come lo è per esempio in Inghilterra allora è come dici tu,anzi potresti anche denunciarmi per furto!!Ma dato che (e qui nessuno mi contraddice)a nessuna delle associazioni ambientaliste conviene che la fauna selvatica diventi proprietà privata,allora lo Stato da questa “concessione governativa”ai cacciatori che intendono (sempre nel rispetto delle norme)cacciarla nei terreni privati!!Ora anch’io ho dei terreni miei dove caccio!!Altri cacciatori vengono nei miei terreni e non posso cacciarli,egoisticamente potrei tenere il terreno tutto per me!!Ma…….come mai pago le tasse allo Stato perchè la MIA casa o il MIO terreno fa “rendita”??PERCHE’ nonostante è la MIA proprietà…………si trova nello stato italiano!!!E se non pago le tasse dopo anni me lo confiscano e lo mettono all’asta!!!Tutto questo per farti capire Giovanni che NOI non siamo NESSUNO e lo Stato nel bene e nel male agisce come meglio crede!!Nella pesca tutto questo non avviene perchè nessuno di noi è PROPRIETARIO di specchi di mare,MENO MALE!!!!
Ma anche i pescatori,”sportivi” e non sono tenuti a pagare una tassa governativa!!Altrimenti cosa diresti se anche i pesci fossero proprietà privata??
Dimenticavo:sulle proteste circa il taglio dei pini,da parte tua neanche una parola………………..
Ciao Vincenzo,
che la fauna sia patrimonio indisponibile dello Stato è indubbiamente una bella cosa e nessun ambientalista ovviamente lo contesta. Quello che il WWF invece sicuramente contesta è l’art. 842 del codice civile, che consente la caccia nei terreni privati anche laddove il proprietario sia contrario, cosa che succede solo in Italia.
Ora, se viene abolito l’art. 842 del codice civile, lo status giuridico della fauna italiana non cambia: resta “patrimonio indisponibile dello Stato” secondo la definizione dell’art.1 della 157, da tutelare nell’interesse della collettivita’ nazionale e internazionale. Il fatto che il proprietario possa allora vietare a chiunque l’accesso nel suo fondo per cacciare, non vuol dire che egli diventi proprietario della fauna o che possa farne cio’ che gli piace (cosa possibile se la fauna diventasse di nuovo “res nullius”).
Quindi, se si vietasse la caccia nei fondi privati, in nessun modo si potrebbe parlare di fauna privata. Il fatto di non permettere ai cacciatori di circolare e cacciare in un fondo privato, non vuol dire che il proprietario diventa automaticamente proprietario della fauna su quel territorio . Si tratterebbe di una norma a rinforzo dell’uso esclusivo della proprietà privata che non intaccherebbe minimamente il principio della fauna come demanio dello Stato.
Bisogna però anche precisare che non è affatto vero che il fatto di vietare l’ingresso nelle aziende che interessano circa il 30% del territorio nazionale e nei boschi privati che coprono il 64% degli oltre 8.750.000 ettari della superficie boschiva nazionale) significhi che in esse la caccia vi sia vietata. Anzi, come avviene anche in Francia, ove la densità di cacciatori è simile alla nostra, questa può essere esercitata, oltre che su terreni demaniali, in tutti quelli in cui i proprietari (basandosi su un sacrosanto loro diritto) non vietino l’accesso ai cacciatori.
In tutte le altre aree, proprietari, agricoltori e cacciatori si organizzano creando strutture in cui la caccia è razionalmente gestita, evitando l’attuale anarchia venatoria che scontenta sia i proprietari sia i cacciatori migliori e danneggia la biodiversità.
Insomma, come accade ad esempio con il gioco del golf, consentito solo nelle zone ad esso destinate, così la caccia andrebbe esercitata solo in quelle ove il cacciatore stesso sia legato al territorio e alle sue risorse, in un’attività compatibile e sostenibile (come quella che regola l’utilizzo dei boschi).
Certo, questo ridurrebbe lo scorrazzamento generalizzato di sparatori le cui prede sono gli uccellini migratori, ma favorirebbe una gestione anche turisticamente, culturalmente ed economicamente valida del patrimonio faunistico.
Infine, va sottolineato che l’art.842 non vale per i pescatori, sempre tenuti a chiedere il permesso quando vogliono pescare in raccolte e specchi d’acqua di proprietà privata (esistono).
Pino Paolillo, Lucia Ambrogi, Fulco Pratesi
Visto che insisti con questa storia dei pini, ti chiederei di mandarci tutte le denunce che avete fatto tu o i cacciatori amici tuoi per salvare un bosco da progetti di villaggi turistici, quanti incendi hai segnalato, su quanti sei intervenuto per spegnerli (con date e testimoni, non chiacchiere).
In ogni caso, quando noi interveniamo per tutelare un bosco, lo facciamo per cio’ che il bosco rappresenta come ecosistema, o per lo svago che puo’ offrire a tutti, non perche’ dobbiamo conservarci la nostra riserva di caccia!!!
Anch’io potrei chiedere dov’erano i cacciatori tutte le volte che sono intervenuto per la Pineta di Pizzo o la Sughereta di Maierato o per le querce di Cotronei o per i Pini di Fallistro ecc. ecc. ecc.
Con una differenza: che voi siete un esercito (nel 1974 eravate piu’ di 2 MILIONI!!!) e se fosse vero che siete le “sentinelle dell’ambiente”, i veri ambientalisti e altre amenità del genere, in Italia, non dovrebbe incenerire neppure un ramoscello!
Il vostro amore per i boschi e’ proporzionale alle beccacce o ai cinghiali che riuscite a trucidare. Io non vi ho mai visti passeggiare nei boschi a primavera per ascoltare un usignolo o un fringuello in amore. I tuoi amici se ne stanno nei bar o nelle armerie a contare i giorni che li separano dall’apertura.
Pino Paolillo
Non siamo più al tempo dei feudatari? Beh, nel Medioevo siamo di sicuro, se c’è così tanta gente insensibile…Se potessi comprerei perfino la Terra, o vorrei che qualcuno con la mia sensibilità lo facesse al posto mio, per risolvere tutti i problemi, ambientali e non. E di certo non farei uccidere nè persone nè animali. Ma la gente medievale di oggi di certo non può capire quanto è importante. Per tutti. Anche per te. E smettiamola di vedere gli esseri viventi come pezzi di carne che camminano. O come bersagli da colpire.
Io invece sono sompletamente contrario alla caccia, guarda un pò!!!e come me circa il 70% degli italiani!!
…e l’altro 30% delle persone cosa sono…come si possono definire…….?? Hai un aggettivo per loro?
macchè severissime, un corno!!!è già aberrante e scandaloso che sia legale la caccia, che sia legale fare tutte quelle cose orribili e atroci agli animali!!!
che poi i cacciatori, e solo loro, possano entrare, armati, nei fondi privati è scandalosissimo!!!!
oltre al fatto che mettono a rischio l’incolumità dei proprietari del terreno, quella degli animali domestici dei proprietari, c’è anche da dire che probabilmente i proprietari sono contrari alla caccia e quindi non vogliono che nel loro terreno vengano uccisi animali!!!
per quanto mi riguarda la caccia dovrebbe essere vietatissima e chi prova a fare del male a un animale selvatico dovrebbe essere punito col carcere!!!
copio quello che una ragazza ha scritto in un sito:
“Ho da poco tempo un vicino ,(…) cacciatore ! Ho capito che non solo soffrono gli animali cacciati, ma anche i cani che loro si portano dietro . Sto (…) tiene il cane sempre rinchiuso in una gabbia ! Come un oggetto che si prende solo quando serve! E quando glie l’ho detto, lui mi ha risposto che tutti fanno così… sono davvero senza cuore!”
Invito il wwf a non farsi intimorire dai cacciatori che con arroganza vogliono pure invadere i fondi privati, e lo invito a perseguire con forza e tenacia la grande nobile e importantissima battaglia contro l’articolo del codeice civile che consente a questi individui di entrare nei fondi privati senza il consenso del proprietario.
Riuscire a abrogare quell’articolo e a fare valere i diritti dei proprietari terrieri sarebbe una grande conquista.
Certo Giovanni, il WWF non cede. Sarebbe una conquista che farebbe diventare l’Italia un po’ più simile agli altri paesi europei, dove il diritto di cacciare nei terreni privati non esiste.
E non esiste neanche che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato!!E da questo punto di vista ammettilo cacciastop siamo i piu’evoluti al mondo!!!
Solo per questo punto di vista però!
Vorrei fare una domanda a tutti gli “ambientalisti” d’ Italia ?
Perchè in Francia i verdi ed i cacciatori lavorano insieme e tutto fila liscio come l’olio (per gli uni e pe gli altri). Forse perchè i verdi d’oltralpe hanno una mentalità più progressista di quelli nostrani (a titolo d’esempio in Francia è lagale cacciare la volpe con le TRAPPOLE, che rompono gli arti, in attesa che poi arrivi qualcuno per il colpo di grazia ecc.)
Secondo Voi in Italia è possibile un simile accordo che sarebbe letteralmente come fare un al Superenalotto per l’ambiente ?
Io penso e spero di si. Però ciò significherebbe rompere le uova nel paniere a parecchi in particolar modo a chi fa dell’anticaccia solo un nuovo “lavoro” per poter portare solo acqua al suo mulino e a tutti quegli sparatori che nei giorni di caccia sembrano dei “rambo” che sparano a tutto ciò che si muove.
In ultimo significherebbe davvero eliminare un pregiudizio……uno dei pochi ultimi rimasti in Italia.
Pino
PS – Con grande orgoglio sono un cacciatore e, sicuramente ci sono molti di voi che la pensano come me, sarei favorevole per 2 giorni fissi a settimana di caccia, per fucili a soli 2 colpi ecc.ecc. ma fino a quando cacciatori ed ambientalisti, veri, faranno muro contro muro rimarrà anche per me un sogno.
Sinceramente non so se “i Verdi” francesi vadano d’accordo con i cacciatori d’oltralpe, anche se certe affermazioni sono talmente generiche che, per essere adeguatamente commentate, necessiterebbero di maggiori precisazioni.
Che vuol dire? Che tutti quelli che votano il partito dei verdi sono favorevoli alla caccia “tout court”? O che sono favorevoli alla caccia così come viene praticata in Francia? In base a quali dati, documenti ufficiali, sondaggi, s’il vous plait?
O più semplicemente si vuol sostenere che il dibattito in Francia sulla caccia non assume i toni accesi del nostro paese?
Anche qui mi sembra che si generalizzi troppo, ma occorre ricordare che il fuoco delle polemiche in Italia viene puntualmente scatenato dalle varie proposte di modifica della legge 157, fatte dai parlamentari cacciatori, e non certamente per limitarla.
Ai cacciatori italiani infatti non basta cacciare per cinque mesi all’anno, un numero di specie che è il secondo in Europa (proprio dietro la Francia), mantenere lo strapotere negli organismi di gestione, nelle commissioni per la licenza di caccia, i famigerati ripopolamenti ecc., ecc., ma soprattutto, avere il libero accesso sui fondi altrui (cosa impensabile in Francia come in tutti gli altri paesi europei).
Nossignori, la parola d’ordine qui da noi è “più tempi, più specie, più spazi”.
L’adeguamento all’Europa di cui cianciano i fautori della deregulation è tutta una grossa balla, un meschino escamotage verbale per ottenere una ed una sola cosa: sparare di più. Il calendario per specie? C’è già! L’art.18 della legge quadro suddivide infatti le specie cacciabili in 5 diversi periodi di caccia, per cui sostenere di voler sparare di più per adeguarsi alla biologia delle specie è pura ipocrisia.
Guarda caso, per i biologi calibro 12 la biologia delle specie viene “rispettata” solo quando si tratta di prolungare la caccia, mai se si tratta di limitarla.
Come ad esempio avviene per la Beccaccia, la cui chiusura al 31 dicembre viene auspicata da tempo dallo stesso Office National de la Chasse (dal dolce idioma si capisce che non stiamo parlando della Transilvania), oltre che dallo stesso “Club della Beccaccia”, ma che invece viene perseguitata fino alla fine di Gennaio.
Anche recentemente (23 dicembre 2009) l’invito ufficiale dell’ISPRA di anticipare la chiusura a questa specie (che presenta uno stato di conservazione sfavorevole), in seguito all’ondata di maltempo che già da allora aveva investito il nostro paese, è caduto puntualmente nel vuoto!
Personalmente considero la legge 157 come una legalizzazione del massacro e tutt’altra cosa rispetto ad una legge che tuteli effettivamente la fauna selvatica, ma rispetto alle ipotesi di un allargamento del periodo di caccia, non posso che concordare con chi sostiene che “In conclusione, allo stato le evidenze scientifiche e tecniche dimostrano che la richiesta di prolungare la stagione di caccia agli uccelli migratori in Italia al mese di febbraio contrasta con i principi di base di conservazione della fauna e con la corretta applicazione del vigente quadro normativo nazionale ed internazionale.” (Documento INFS-Ott.2004).
I ripetuti tentativi di prolungare l’attività venatoria oltre questa data o di anticiparla prima di settembre, non può allora che determinare un riacutizzarsi delle polemiche da parte di chi si oppone alla caccia, anche alla caccia in sé.
Ho già avuto modo di ricordare con documenti alla mano (oltre tutto di fonte venatoria!!) che, a conti fatti, visto il privilegio assoluto di cui godono i nembrotte italici, sia molto più “conveniente” cacciare in Italia. Prova ne sia che, quando gli conviene , citano l’estero come se fosse il paradiso degli sparatori, ma se gli tocchi l’italianissimo 842 (accesso ai terreni privati), gridano all’attentato alla democrazia.
Quanto all’uso in Francia delle trappole per catturare le volpi e “poi finirle con un colpo” (alla nuca?), vorrei conoscere la fonte di tale affermazione. Ma se anche fosse vero, mi chiedo che senso abbia fare sempre i paragoni in negativo. Cosa dovremmo fare? Autorizzare anche noi il ripristino delle ganasce che spaccano le ossa? E perché no dei bocconi avvelenati, del solfato di stricnina o del gas nelle tane, come era legale in Italia fino al 1977? Oppure elargire premi in denaro per ogni testa mozzata portata alla provincia, come fecero in quel di Reggio Calabria pochi anni fa?
E perché fermarci alla volpe? Visto che in Bielorussia sparano al lupo e che in Croazia o in Romania sparano all’Orso, perché non aprire la caccia a queste bestiacce anche da noi!?
Non mi stancherò mai di citare la confessione di un notissimo cacciatore come Giuliano Salvini, quando ammise che i cacciatori italiani “se fosse possibile, sparerebbero tutto l’anno”. E a tutto, aggiungo io.
Apprezzo la tua proposta che si vada a caccia solo per due giorni alla settimana (fissi, per tutti) e con l’uso del fucile a due colpi, cui aggiungerei la riduzione dell’orario, la caccia solo ad alcune specie stanziali e censibili, su piani rigidamente programmati, il divieto di caccia ai migratori, ambiti territoriali di poche migliaia di ettari , pene più severe per i troppi bracconieri in circolazione (altro che depenalizzazione!).
In quel caso la caccia in Italia sarebbe meno criticabile e forse finirebbe il “muro contro muro” degli ambientalisti contro i cacciatori (Rambo e non).
Quanto ai sogni, ognuno ha i suoi. E tra i miei c’e’ quello di un mondo senza caccia.
Pino Paolillo(Un ambientalista orgogliosamente dalla parte degli animali)
Pino, in tutta onestà quelli che vogliono saprare tutto l’anno sono i “Rambo” non i Cacciatori.
Personalmente quando esco a caccia anche se non riesco a sparare un solo colpo dopo 5/6 ore nel bosco…..mi basta lo stesso. Vedere i cani correre alla ricerca di una “favola” qual’è la Regina del bosco è molto più che sparare 200 cartucce in una mattinata.
Prima di dire che un film non mi piace lo vado a vedere e poi esprimo il mio giudizio. Lo sò che per te potrebbe essere come bere del cianuro ma ti invito, se capiti dalle mie parti, ad una giornata di caccia per capire di cosa io e altri 750.000 persone striamo partando ….. ma di quelle giornate come quelle che ti ho descritto sopra, stai tranquillo.
Un’ultima cosa motlissimi di quei “verdi” francesi VANNO A CACCIA, ma mi sembra di capire che tu non li conosca affatto; ed allora ti chiedo ma l’Italia quando è in Europa……..quando fa comodo ?
Non voglio portare il discorso su caccia si- caccia no, ma spero solo in momenti di riflessione pacata e senza pregiudizi (sia da una parte che dall’altra). Se ci fosse un alleanza vera tra ambientalisti/cacciatori/agricoltori potremmo fare dell’ Italia un’unico Grande Parco Nazionale.
-PS- Spero di trovare quel filamto sulla volpe in Francia presa con le trappole.
Caro Pino,
ma davvero, lo dico pacatamente e senza spirito polemico, ritieni che per godere di una bella mattina nel bosco bisogna andarci con il cane da ferma alla ricerca della “regina ”?
Io la “ regina” l’ho vista tante volte e anzi mi e’ dispiaciuto averla fatta involare in un ontaneto della fiumara Reschia, ma l’ho lasciata vivere, ho goduto di quel battito d’ali e non riuscirei mai e poi mai a fermare quel miracolo di mimetismo e di adattamento con una scarica di pallini.
Perché nel bosco ci entro in punta di piedi, in silenzio, come se gli alberi fossero la volta di una cattedrale . Interrompere il canto di un usignolo in una mattina di primavera sarebbe per me come tirare un sasso ad un organista mentre esegue una toccata di Bach.
Ma il frastuono delle fucilate, lo scampanellio dei cani, il pensiero che quella beccaccia era stata tolta , eliminata dal bosco, li conosco fin troppo bene, per cui le mie uscite invernali si sono molto diradate, anche perché imperversano le squadre dei cinghialai…
Ma, cambiando ambiente, potrei dire per i Germani reali fulminati al tramonto, i cofani riempiti di folaghe e gallinelle o le alzavole ferite dalle fucilate e finite sbattendone la testa contro una grossa pietra. E come potrei io godere del sangue e della sofferenza di un altro, quando persino un vecchio” pesciolino d’argento” da anni scorrazza tranquillo nel bagno di casa mia?
Non metto in dubbio che tu sia tornato a casa tante volte a mani vuote (sinceramente ne sono contento di più per le beccacce sopravvissute…) , ma questo dovrebbe farti capire l’inutile violenza di quel gesto, tirare il grilletto, che segna lo spartiacque tra chi dà la morte e chi invece lascia vivere.
Caro Pino, le mie emozioni sono ben diverse dalle tue e sai perché?
Perché per me la cosa più bella della mia vita sono le vite che ho salvato, quelle che ho ammirato, le vite che non ho mangiato. Sono le vite che non ho distrutto, ma che mi hanno accompagnato.
Saluti.
Mi dispiace smentiLa dott.Paolillo quando dice:”Come ad esempio avviene per la Beccaccia, la cui chiusura al 31 dicembre viene auspicata da tempo dallo stesso Office National de la Chasse (dal dolce idioma si capisce che non stiamo parlando della Transilvania), oltre che dallo stesso “Club della Beccaccia”, ma che invece viene perseguitata fino alla fine di Gennaio.”
Legga questo documento è in pdf a pagina 3 e 4:
Fai clic per accedere a oss_Dr_La_Barbera.pdf
Cordiali saluti
Caro Vincenzo,
la ringrazio vivamente, ma non si dispiaccia per me, perché non ha smentito proprio nulla. E cercherò di dimostrarglielo.
Sul fatto che il francese Office National de la Chasse abbia auspicato (e per rispetto evito di sottolineare il significato del verbo) la chiusura della caccia al 31 dicembre, cito testualmente dal Bollettino n.5 -2009 del FANBPO (Federazione delle Associazioni dei Beccacciai del Paleartico Occidentale:
“ A nous avis, il aurait sage de fermer la chasse definitivement fin dicembre, debut janvier, car l’important tableau realisè en cette fin de saison risque de nous couter tres cher les prochaines saisons”.
Quanto al Club della Beccaccia, presieduto dal Prof. Silvio Spanò (un’autorità indiscussa in materia e che lei sicuramente conoscerà), nello stesso bollettino del FANBPO , a pag.9, e in riferimento al Piemonte, cita una situazione migliore grazie ai 2-3 giorni alla settimana di caccia e alla CHIUSURA Al 31 DICEMBRE.
E ancora, in una sua relazione sui criteri di gestione della Beccaccia, lo stesso Spanò scrive:
“3.2 Chiusura al 31 Gennaio:
la forte pressione venatoria e la precocità riproduttiva di questa specie consiglia di non allungare la stagione venatoria al di là di tale data. Per un piano di gestione prudenziale sarebbe addirittura auspicabile la chiusura al 31 dicembre di ogni anno (come avviene in alcune regioni italiane senza isterismi!) : questo in considerazione alla sedentarietà delle popolazioni svernanti ( e quindi all’accresciuto impatto venatorio ripetitivo sugli stessi individui stabili) e al periodo climatico più critico per la specie ( tra l’altro appena precedente la risalita e pertanto necessitante di una adeguata preparazione energetica). Non dobbiamo poi dimenticare che la beccaccia sopporta, qua e là per il suo areale, pressione di caccia per un periodo lunghissimo da luglio (Svezia) a maggio (Russia).”
Quanto all’ INFS mi limito a citare il Documento del 10/6/2008 Prot. N. 0003560 a firma del Dott. Silvano Toso in risposta ad un calendario venatorio con chiusura della Beccaccia al 31 gennaio:
“Nel caso della beccaccia (Scolopax rusticola) una chiusura anticipata della stagione venatoria al 31 dicembre risulta raccomandabile, in relazione non solo al precario stato di conservazione delle popolazioni europee di questa specie, ma anche in considerazione della maggiore vulnerabilità che contraddistingue questo scolopacide in inverno, segnatamente nelle aree di svernamento (tra le quali l’Italia meridionale assume un ruolo molto importante).
Inoltre occorre considerare che le popolazioni di questa specie sono di norma fedeli ai siti di svernamento, per cui un prelievo protratto a lungo termine rischia di comprometterne le stesse possibilità di sfruttamento negli anni futuri.
Si ricorda che la chiusura della caccia alla beccaccia al 31 dicembre è una misura auspicata anche del “Club della Beccaccia”, gruppo italiano di cacciatori specializzati nel prelievo di questa specie. Si ricorda che analoghe misure di limitazione sono state auspicate per la Francia dall’Office National de la Chasse et de la Faune Sauvage, che ha intrapreso da anni approfondite indagini sulla beccaccia, riscontrando trend demografici preoccupanti.”
Concetti ribaditi appena due mesi fa dall’ISPRA (che ha assorbito l’INFS):
Dal documento ISPRA Prot. n.054029 del 23/12/2009
Oggetto: Prelievo venatorio a carico della beccaccia Scolopax rusticola in inverno.
Responsabile dell’Istruttoria: Dott. Valter Trocchi.
“Tutto ciò considerato, questo istituto non può che raccomandare alle Amministrazioni in indirizzo un approccio particolarmente prudenziale nella gestione venatoria della Beccaccia, confermando quanto più volte espresso (anche nell’ambito dei pareri inerenti il calendario venatorio) favorevole ad una chiusura anticipata del prelievo venatorio alla specie entro il 31 dicembre.”
Alcuni cacciatori di Beccaccia, riuniti nel cosiddetto “Cartello Celano” (dal nome di un altro noto beccacciaio autore di testi sullo scolopacide), fanno proprie le raccomandazioni del Club della Beccaccia, dell’ISPRA, proponendo diverse misure per limitare l’impatto venatorio sulla “regina del bosco”, tra cui, oltre alla riduzione dell’orario di caccia e a interventi di tutela in occasione delle micidiali ondate di gelo, la chiusura al 31 dicembre.
Infine, in merito alla chiusura della caccia alla Beccaccia in Francia, non avendo io specificato nessuna data, il rinvio ad una e-mail dell’ONCFS francese che conferma la data del 20 febbraio rispetto ad una specifica richiesta del Dott. La Barbera, non contraddice proprio niente, non avendo mai io affermato il contrario!
Mi limito solo ad osservare che, per quanto riguarda la stagione venatoria 2008-09:
« De nombreux départements ont fermé la chasse aux oiseaux migrateurs entre dix à vingt jours.
Hélas, pour des raisons démagogiques, certains départements ont refusé toute fermeture, malgré l’intervention de l’ONCFS.
La tempête qui a sévi fin janvier, a entraîné, dans certains départements du Sud Ouest la fermeture de la chasse jusqu’à la fin de la saison. «
Il che vuol dire che , in occasione di particolari ondate di forte gelo, che rappresentano un importantissimo fattore naturale limitante della specie, i dipartimenti sospendono anticipatamente la caccia, ma spesso non adottano “per ragioni demagogiche”, provvedimenti più restrittivi pure raccomandati.
Del resto sappiamo benissimo che in Italia un provvedimento del genere, che ha il solo scopo di non infierire sulle popolazioni svernanti nel periodo più difficile e delicato dell’anno (provvedimento che pure è previsto dall’art.19 della legge 157), farebbe scoppiare una sommossa .
E invece uno dei modi più efficaci per ridurre l’impatto venatorio sulla specie è proprio quello di limitare i tempi, non solo giornalieri (orari più ridotti, anche per impedire la perniciosissima e diffusissima “posta”), ma soprattutto quelli del calendario venatorio, limitando la caccia al periodo autunnale e comunque non oltre il 31 dicembre.
Infatti, se pensiamo al cosiddetto limite di carniere, non ha alcun senso fissare un limite giornaliero (ad esempio fino a tre) e un massimo di “capi” abbattibili per singolo cacciatore a stagione (ad esempio venti o trenta) .
A parte l’impossibilità pratica di controllarne il rispetto sul campo sia giornalmente che a raggiungimento della quota individuale (pensare che un beccacciaio si fermi una volta raggiunta la sua quota di 20 beccacce è pura fantasia), il problema vero è capire se si riesce a calcolare e a controllare il rispetto di un tetto massimo di uccelli abbattibili per ogni stagione venatoria, in maniera coordinata tra livello regionale e internazionale , essendo la Beccaccia un migratore che ha un areale di distribuzione vastissimo.
Viceversa, stando così le cose, se per ipotesi 100.000 cacciatori italiani (su circa 750.000) si dedicassero alla Beccaccia (e nessuna norme lo vieterebbe), in teoria potrebbero accoppare 2 o 3 milioni di “regine”, ma che razza di limite sarebbe?
Sarebbe come se chiunque potesse prelevare da un conto in banca, ma fino a un massimo di X euro all’anno, senza che nessuno sappia quanti sono quelli che “prelevano”, quale sia il capitale massimo disponibile e senza che nessuno sappia quanto si è “prelevato” alla fine e cosa resti del capitale per i successivi “prelievi”.
Un’assurdità vero?
Proprio come la caccia ai migratori, Beccaccia compresa.
Pino Paolillo
Sai Pino ti do perfettamente ragione su una cosa cercare di dialogare contro chi (il WWF italia)è IDEOLOGICAMENTE contro la caccia è piu’facile vincere il superenalotto!!!
Scrivono nella posizione ufficiale che non sono contro la caccia se ben gestita e poi il loro maggiore esperto il Dott.Paolillo o l’Avv.Ambrogi in altri post chiedono o sono pienamente d’accordo per un referendum abrogativo,oppure scrivono che :” Il vostro amore per i boschi e’ proporzionale alle beccacce o ai cinghiali che riuscite a trucidare.”Trai tu le dovute conclusioni!!!!
Poi ti vorresti ancora (come si dice dalle mie parti)calare ancora le braghe con 2 giorni fissi a settimana e 2 colpi??(ma dove accade in Europa??)
Prova a dire a loro che se per esempio l’allodola (che si caccia fino al 31/12)di cacciarla fino al 7/01(questo ribadisco sempre se è SCIENTIFICAMENTE POSSIBILE)vedi se non scatta il putiferio,con la solita SOLFA della BARBARIE VENATORIA loro caro Pino non arretrano neanche di un MILLIMETRO!!!!LORO SE TI CONTROLLANO E POSSONO TOGLIERTI LA LICENZA LO FANNO VOLENTIERI!!!!!!!!NON CONOSCONO LA DIFFERENZA TRA CACCIATORE E BRACCONIERE!!!!!!
A Vincenzo rispondo che ha ragione quando sostiene che io sono ideologicamente contro la caccia,
proprio per i motivi opposti a quelli per cui egli ne è a favore.
Non ho capito perché – e lo ripeto – non si possa essere contro la caccia per motivi ideologici e invece si possa essere a favore per lo steso tipo di motivi , naturalmente al contrario .
Ciò non mi ha però impedito di confrontarmi con i cacciatori a tutti i livelli e di condividere (lo considero il male minore) le posizioni di chi, da cacciatore, propone un’attività venatoria meno distruttiva dell’attuale.
Per anni ho divorato i testi e le relazioni di uomini come Spagnesi, Toso, Tosi, i fratelli Perco, Bassilana, Simonetta, Dessì-Fulgheri, i volumoni dell’INFS, e tanti altri. Ho apprezzato molti interventi di vari tecnici di estrazione venatoria su libri e riviste venatorie, ho anche tanti conoscenti tra i cacciatori e tra gli ex con i quali scambio opinioni ben volentieri e dai quali ho appreso anche tante nefandezze del mondo della caccia.
Ma il più delle volte, nelle commissioni di esame, nei comitati tecnici, nei dibattiti, mi sono scontrato con una mentalità vecchia, con i soliti luoghi comuni, le affermazioni per sentito dire, le nostalgie del passato, con l’arroganza, le minacce, la violenza fisica.
E allora, volete un accordo invece delle polemiche?
Ecco le condizioni, ideologia a parte: basare la caccia sulla effettiva e accertata capacità faunistica dell’ambiente, il che vuol dire pensare alla caccia partendo dagli animali e non dal numero dei cacciatori, delle tessere, dei fucili e delle cartucce da vendere. E quindi caccia solo su specie stanziali , in comprensori di caccia limitati, sulla base di piani di abbattimento sottoposti a severi controlli e rigidamente programmati sui risultati dei censimenti annuali effettuati. Il che vuol dire cacciatore legato al territorio e fine del nomadismo venatorio. Non lo dico io, lo dicono tutti gli esperti.
E invece sento ancora parlare di caccia alle allodole e ai migratori in genere, del mese in più di caccia, di depenalizzazione dei reati venatori, così come si faceva trenta o quarant’anni fa.
E al diavolo i censimenti, le regole, il legame con il territorio: caccia libera senza tante storie, perché in quel paese sparano fino a maggio, in Marocco fanno (facciamo) le stragi di quaglie, in Albania ammazzi trenta beccacce in una giornata , in Ungheria le oche e così via.
E allora siamo noi che chiediamo un salto culturale, una mentalità nuova, un maggiore senso di responsabilità, elementi che, nel mondo venatorio italiano, nella sua generalità, sono ancora concetti astratti.
Pino permetti una domanda…..
ma ti sei mai chiesto perchè nell’ultimo ventennio i cacciatori si sono più che dimezzati e la selvaggina, a sentire voi professionisti dell’ambiente, è praticamente quasi sparita ?
Scusami ma i conti non mi tornano…..
Caro Pino (cacciatore),
non sono i conti che non tornano, ma, se permetti, certe affermazioni, tanto generiche quanto fuorvianti.
La tesi che vorresti sostenere è semplice, ma falsa in una delle due affermazioni che dovrebbero sostenere una conclusione, (a te conveniente), ma di conseguenza altrettanto errata.
Perché se è vero che i cacciatori si sono dimezzati, nessuno di noi ha mai detto che “la selvaggina è quasi sparita”.
Primo, ma è una sottigliezza linguistica, il termine “selvaggina” non fa parte del vocabolario di un naturalista, che preferisce quello ecologicamente più opportuno di “fauna” (che, per fortuna, non è solo quella cacciabile ).
Secondo perché le affermazioni generiche, da un punto di vista scientifico, non hanno alcun significato. Di quale fauna vogliamo parlare ?
Come si fa a sintetizzare la situazione faunistica di Cervi e Caprioli, Camosci e Stambecchi, Cinghiali e lepri, Quaglie e Pernici bianche, Tordi e Beccacce, Anatidi e Corvidi, ecc. ecc. in una sola, gratuita, asserzione? Ogni specie è un caso e richiede un esame a sé, un’ analisi dello status passato e presente, dei fattori che ne hanno determinato una rarefazione rispetto alla potenziale presenza sul territorio, piuttosto che un incremento e così via.
E questa analisi, piaccia o no, individua storicamente nella caccia uno dei fattori più importanti (in alcuni casi il solo) della drastica diminuzione o della estinzione locale di molte specie (Quaglia tridattila, Francolino, Gallina Prataiola in Sicilia, Gipeto, Lupo e Lince sulle Alpi solo per citarne qualcuna), così della sparizione di molte forme locali come la sottospecie “italica” della Starna, l’estinzione della Coturnice in Toscana ecc. per non parlare dei danni prodotti dai vostri ripopolamenti (vedi caso Cinghiale, Chukar ecc.).
Per cui negare che senza l’impatto devastante della caccia l’Italia avrebbe una situazione faunistica nettamente migliore, con popolazioni animali più diffuse e più abbondanti in base alla capacità portante del territorio, è solo una grandissima menzogna.
Certo, nessuno e men che meno noi, vuole negare il ruolo svolto dalla distruzione degli habitat, dalla loro frammentazione, da tutti i molteplici fattori di disturbo che insieme contribuiscono al depauperamento faunistico e alla perdita della biodiversità, ma negare, come si cerca continuamente di fare, le responsabilità della caccia, passate e presenti, quantomeno come concausa, è pura cecità culturale. Vuol dire semplicemente mentire.
Un fatto però è assodato: le maggiori presenze faunistiche si riscontrano nei territori vietati alla caccia (non a caso molti non vedono l’ora di sparare pure nei parchi nazionali), così come è innegabile che se la caccia conservasse il patrimonio faunistico, non ci sarebbe bisogno ogni anno di “lanciare” per “ripopolamento” sembianze di fagiani o di lepri magari argentine condannate il più delle volte a non vedere neanche l’alba dell’apertura, secondo la ben nota teoria del “tutto pieno prima, tutto vuoto dopo”.
Altro che “prelievo degli interessi conservando il capitale”: è come se il capitale fosse rapinato prima ancora di entrare in banca! Un assalto al furgone portavalori.
Insomma, la caccia non fa bene agli animali.
Infine, una contraddizione salta evidente: ma non sono i cacciatori ad auspicare la caccia per contenere le orde di cinghiali (giunti da Marte ?) che minacciano la sicurezza della nazione?
E allora, caro Pino, ammettilo sinceramente: quando vi conviene sostenere che la caccia non fa danni, dite che la fauna è diminuita indipendentemente dai cacciatori; salvo poi lanciare allarmi sull’immane pericolo di trovarci con i caprioli a brucare l’insalata nell’orto, per potervi ergere a paladini della patria pur di spappolare il fegato o una coscia al cervide troppo invasivo. In maniera “selettiva” s’intende.
Insomma la fauna per voi è come una fisarmonica: un po’ si allunga, un po’ si accorcia, a seconda di come intendete suonarvela.
Quante scuse per amore di un cadavere.
Caro dott. Paolillo,
nonostante la ritenga molto preparata culturalmente, vedo che anche Lei non cede al fascino della menzogna.
Ma come fa a dire che gli “pseudo-ambientalisti” non hanno mai detto che c’è un rapporto diretto tra numero di cacciatori e fauna e che la pressione venatoria è la causa determinante della scarsità di selvaggina !!!!!!!
Penso che la fisarmonica a cui Lei faccia riferimento, in tutta onestà, sia di proprietà comune……
Infatti Lei ha scritto che ho sintetizzato maldestramente tutto il problema nell’ irrisolta ‘equazione : meno cacciatori = – selvaggina !
Ne propongo un’altra allora (nella speranza che Lei capisca il mio punto di vista).
Famosissimo articolo sulla comuniatria; emendamento della lega per apertura di una DECINA di giorni ad agosto e 21 giorni a febbraio. Nonostante ciò continuate ancora a sbandierare CACCIA TUTTO L’ANNO!!! Ho sintetizzato ancora ?
Mi ripeto, se ci fosse più onestà intellettuale da ambedue le parti faremmo vedere i “sorci verdi” a tutta l’Europa!.
-PS Dimenticavo un’altro di quelli pseudo-ambientalisti (per intenderci di quelli che non sanno distinguere una ghianda da una castagna) che si lamentava della caccia come mezzo di distruzione in quanto non vedeva più volare i fagiani e le quaglie.
Dott. Paolillo nella sua lunga militanza ha mai visto fagiani e quaglie volare come i fringuelli ?
Aggiungo, da ex pescatore: l’accesso ai fondi privati non vale per i pescatori ma non solo e non tanto per chi si rechi a pesca “in specchi d’acqua privati” (caso raro).. quanto per chi voglia, ad esempio, raggiungere le sponde di un fiume passando per terreni di proprietà privata (caso frequentissimo!). Ecco un esempio di disparità di diritti a mio parere incostituzionale (la legge “non è” uguale per tutti!). E che dire di un fotografo, un birdwatcher, uno studente, un… passeggiatore solitario?
Vincenzo, te lo spiego volentieri perchè ho bannato il tuo intervento:
1) era interamente un copia e incolla da un altro sito,
2) non parlava di caccia,
3) era assai lungo (per cui non avrei potuto chiudere un occhio rispetto ai punti 1 e 2.
E questo a prescindere dai contenuti. Saluti
Visto che é difficile che la caccia chiuda definitivamente e che ci sono un po’ di cacciatori poco raccomandabili che praticano veri e propri scempi in italia ed all’estero e che ci sono un bel po’ di pseudo ambientalisti che non capiscono nulla di ambiente e credono che ambiente sia trattare come un essere umano un cane o un gatto e che sono manipolati (non dal wwf) da tanta informazione faziosa e credono che il cacciatore sia solo e sempre un delinquente…
…Bisognerebbe mettersi ad un tavolo veri ambientalisti e veri cacciatori, che comunque credo siano in maggioranza in entrambi i casi, e discutere fuori delle associazioni varie e cercare di trovare soluzioni condivise per l’ambiente.
Senza dialogo si dà spazio solo agli eccessi ed ai protagonismi inutili che non portano a niente.
O forse non si vuol arrivare a niente perché da tutte due le parti nei piani alti si vuole solo fare un’utile propaganda!!!!????
Caro Luigi,
noi non ci sottraiamo al confronto tra “veri ambientalisti e veri cacciatori”, ma ti ricordo che sono loro a voler calpestare la 157, sono loro che, puntualmente, cercano di stravolgerla per andare di più a caccia, su più specie, su spazi sempre più grandi e tempi sempre più lunghi. Sono loro che chiedono sempre più deroghe, che vedono i parchi come il fumo negli occhi.
Dal 1992 non è mai avvenuto il contrario: siamo stati sempre noi a dover subire i vari tentativi di modifica in senso peggiorativo per la fauna e sempre a favore dei cacciatori. E poi, non ci sembra che i “veri cacciatori” siano la maggioranza, per convincersene basta leggere gli interventi e i sondaggi dei cacciatori: per pochi che auspicano un generico dialogo con gli ambientalisti (ma l’842 non si tocca e neppure il calendario venatorio), la stragrande maggioranza dei cacciatori italiani, del dialogo con noi non sa proprio che farsene: vogliono il fringuello e la peppola lo storno e la caccia a febbraio, l’apertura ad agosto, la depenalizzazione e, stanne pur certo, se fosse possibile, tornerebbero volentieri alla lotta ai nocivi e alle cacce primaverili! Saluti
Guarda Cacciastop, se per esempio si aprisse la caccia allo storno ed al piccione, animali della cui abbondanza ne risentono diversi centri storici e si vietasse la caccia a specie piu’ disastrate nei numeri come le allodole, già a livello italiano si potrebbe fare qualcosa.
Poi bisognerebbe vietare totalmente il turismo venatorio sopratutto all’est europa dove si vanno a fare vere e proprie mattanze di animali in luoghi di nidificazione che sono importantissimi per la salvaguardia degli ecosistemi e del numero degli animali stessi.
Bisognerebbe collaborare a livello almeno europeo per la salvaguardia di specie che sono seriamente in pericolo, no come ha fatto l’europa con lo storno o le tortore dal collare asiatiche che sono specie sempre state abbondanti e ad oggi infestanti.
Poi meglio dare possibilità di eliminare i nocivi che ce ne sono troppi e distruggono le nidiate di animali piu’ fragili.
Passando alla gestione dei parchi, non puo’ essere che siano fatti per la passegiata con i bimbi la domenica, devono rappresentare un ecosistema efficiente, bisogna farne dei centri di eccellenza!
Io conosco molto bene i parchi, anche wwf, in europa e non mi sembra che si facciano grosse politiche di equilibrio, a mio avviso.
Vedi cacciastop, non si puo’ pensare che sia sempre colpa degli altri che vogliono sempre di piu’ e che sono comunque dei poveretti, é una politica che si continua a fare che io non posso accettare, se si parlasse e si facesse anche un minimo di autocritica si risolverebbero molti piu’ problemi di quelli che credi, basta pero’ che, anche se si é contro la caccia, si cerchi di accettare il dialogo e di proporre soluzioni condivisibili come per esempio quelle di cui ho parlato prima.
Salve , io vorrei fare luce sul consenso del proprietario per cacciare nel suo fondo privato, nelle altre nazioni.In Spagna,Francia, Germania , Inghilterra ecc.. il proprietario terriero che non vuole far esercitare l’attività venatoria nel suo fondo deve dare comunicazione per iscritto alla prefettura, dopo accettazione(che ha valenza per 5 anni) deve obbligatoriamente recintare e tabellare il suo fondo, inoltre non ha diritto a risarcimenti dei danni provocati dai selvatici ed inoltre è responsabile personalmente di tutti i danni arrecati a terzi dalla selvaggina, medesima disciplina in Italia la si ha con la costituzione del fondo chiuso!!I proprietari ,invece che vogliono trarre benefici economici, dall’esercizio dell’attività venatoria sul proprio fondo devono aderire alle associazioni comunali di caccia, tabellare il proprio fondo e rilasciare l’autorizzazione al cacciatore dietro pagamento!!Medesima cosa in Italia è possibile con la costituzione dell’azienda faunistica venatoria!!!I proprietari poi che non aderiscono alle ass. comunali o nn vietano l’esercizio dell’attività ven non possono impedire l’accesso nel proprio fondo al cacciatore!!!!Quindi io non vedo differenza se non per la prospettiva di visione dell’esercizio dell’attività venatoria che nellle altre nazioni è vista sotto un aspetto privato, in quanto la fauna appartiene al proprietario terriero, mentre in Italia essendo patrimonio indisponibile dello Stato, la caccia è vista sotto un aspetto pubblico!!
Caro Lorenzo,
se veramente in tutti i Paesi che lei cita, la caccia, pur non essendovi l’assurdo privilegio dell’articolo 842, le cose funzionano con la soddisfazione generale non vediamo perché i suoi amici cacciatori si oppongano all’abrogazione di tale articolo. Abrogazione che, oltretutto, mitigherebbe l’antipatia nei loro confronti, che all’estero non esiste!
Per modificare art 842, prima bisogna cancellare art 1 della 157, facendo cosi diventare la fauna proprietà privata, e questo mi sembra che sia ritenuto inaccettabile da parte delle vostre associazioni ambietaliste.Noi ci opponiamo alla modifica del 842 perchè sappiamo come vanno le cose in Italia!!Comunque Noi siamo favorevoli all’abrogazione dell’842 se contestualmente viene introdotta la medesima disciplina presente negl’ altri Paesi Europei ma sappiamo che questo non avverrebbe mai, basta vedere che è successo con l’art 38 che altro non è che l’attuazione, in parte, della direttiva cee 79/409(attuata in tutti gli altri Paesi).
Ciao Lorenzo,
la fauna selvatica non potrà mai diventare di proprietà privata, perché deve essere tutelata dallo Stato a garanzia della comunità europea ed internazionale (vedi art 1 l 157).
Quando scrivi “noi” (siamo favorevoli all’abrogazione dell’842) a chi ti riferisci?
Patrizia Fantilli
WWF Italia
Cara,dolce Patrizia,quanto vorrei che fosse rispettata alla lettera la 157….,non staremo qui a parlare di caccia si o caccia no,bensi,come avviene nel resto del mondo,di caccia come;ciao,un cacciatore.
Be’ se volete che la 157/92 sia rispettata alla lettera non vi resta che farlo, invece che tentare di cambiarla continuamente.
Ciao Patrizia, quando dico “noi” mi riferisco a noi cacciatori!!”La fauna è patrimonio indisponibile dello Stato “soltanto in Italia, mentre nelle altre nazioni appartiene al proprietario terriero!!Non potete dire che volete l’abrogazione dell’art 842 senza modificare l’art 1 della 157, non sarebbe possibile giuridicamente!!
Ti sbagli Lorenzo,
se viene abolito l’art. 842 del codice civile, lo status giuridico della fauna italiana non cambia: resta “patrimonio indisponibile dello Stato” secondo la definizione dell’art.1 della 157, da tutelare nell’interesse della collettivita’ nazionale e internazionale. Non c’è assolutamente nessun obbligo di modificare anche quest’ultimo.
E’ molto impegnativo da parte tua dire che i cacciatori sono favorevoli all’abrogazione dell’842 se contestualmente viene introdotta la medesima disciplina presente negl’ altri Paesi Europei! Che tu sia favorevole non ho difficoltà a crederlo, ma che anche tutti gli altri lo siano… permettimi di dubitarlo! Ciao
Invece, a mio avviso, ci sarebbe un contrasto normativo, perchè un individuo non può impedire un’attività pubblica o concessa dallo Stato ,come l’attività venatoria (autorizzata dallo Stato) per il prelievo (fauna)di qualcosa che non è sua!!Ci sarebbe un contasto tra un interesse pubblico ed uno privato, e avrebbe una valenza superiore il primo, ad esempio lo Stato può espropriare per pubblica utilità un terreno privato.La proprietà privata è intesa in senso pieno ma il nostro ordinamento detta dei limiti per porre un equilibrio con l’interesse collettivo o di una parte di esso, (esempio le distanze per costruire, atti emulativi ecc…)!!!Quindi il proprietario puo impedire il prelievo della fauna solo se è di sua proprietà!!!Aggiungo che art 42 (che disciplina la proprità) della Costituzione ha una funzione sociale, ossia cerca un equilibrio tra interesse del singolo e bisogni della collettività, quindi art 1 della 157 entrerebbe in contrasto con un art della Costituzione (di rango superiore)!!!Comunque ripeto, come detto nel precedente commento, che non c’è ,di fatto, differenza per l’accesso nel fondo da parte del cacciatore, rispetto agl’ altri Paesi Europei!!
Respinto il blitz di caccia selvaggia!
http://cacciastop.org/2010/04/21/passa-emendamento-modificato/
Questi cacciatori sono peggio dei fumatori!
Hanno un vizio terribile, ma non se ne rendono conto.
Abito in campagna e non ne posso più di questa vergogna!
adri
In Svizzera:Durante la stagione 2010/2011 i circa 2’000 cacciatori che annualmente cacciano gli ungulati hanno complessivamente catturato 1’322 camosci, 1’776 cervi, 324 caprioli, 1’019 cinghiali e 27 stambecchi, per un totale complessivo di 4’468 capi (4’095 l’anno precedente).
O noi italiani siamo coglioni oppure gli svizzeri,i tedeschi (nel 2006 in Germania,hanno prelevato 3900 ungulati,mentre il Pecoraro Scanio quei bamby in Piemonte,voleva spostarli a fare danni altrove),i francesi e tutti i popoli europei stanno 250 milioni di anni avanti.Saluti,un CACCIATORE.
Beh, potrebbe anche essere che nei boschi e nei monti svizzeri ci siano più animali di quanti ce ne siano in Italia. In Italia a fare danni sono innanzi tutto i cacciatori, più degli ungulati.
Questa e’ bella!!Ho aperto il sito del Fulco,ebbene incredibile ma vero:
« …Tanti anni fa io ero un cacciatore. Un giorno, mentre mi trovavo a caccia di orsi nei boschi della Turchia, ho assistito ad una scena che mi ha cambiato la vita: un’orsa con i suoi tre cuccioli, a pochi metri da me. In una manciata di secondi ho capito che stavo facendo una follia. Sono tornato in Italia, ho venduto i fucili e, con un gruppo di amici appassionati di natura, ho fondato il WWF. In me era nato un sogno: proteggere gli animali, gli ambienti, fare qualcosa per costruire un mondo di armonia tra uomo e natura… »
(Tratto da http://www.wwf.it)
Pensate prima ci e’ andato a caccia ora vuole proteggerli prendendo soldi dalla comunita’ europea!!!!!!
I cacciatori pagano,qualcuno prende….
Eppoi ancora:
« Sono ecologista, mi lavo ogni sette giorni »
allora quei soldi avuti dell’europa poteva mandarli in Africa,li la gente non si puo’ nemmeno lavare.
Ummm, credi di essere tanto spiritoso Pietro?
Pratesi non ha mai nascosto di essere stato cacciatore. A pensarci bene è solo pensando a Fulco che continuo a gestire questo blog: chissà che qualche altro cacciatore apparentemente irrecuperabile come te non possa fare la stessa conversione 😉
P.S. Fulco ogni sette giorni si fa la doccia, e pure io, lo confesso. Negli altri giorni ci si lava laddove è necessario.
la verita’ fa’ male;
solo in Italia succede questo;
sono in Italia si e’ fatto un referendum contro la caccia;
solo in Italia il Presidente del WWF e’ un ex ………,no non ha neanche idea di cosa e’ un cacciatore;
solo in Italia i fondi europei x l’orso sono andati chissa’ dove,e poi ci si lamenta delle tasse;
solo in Italia,sempre e solo in Italia,abbiamo parchi e parchetti con tanti cda (consigli di amministrazione) e con tanti stipendi profumati,ah ecco i soldi dove vanno a finire in gran parte;
solo in Italia esistono associazioni LAV,LAC,ecc,ecc, estremisti folli;
io,ma e’ utopia,con voi mi sederei ad un tavolo e farei confronti x scegliere strade inseme;
un ultima cosa,ma perche’ i pesci e gli insetti non hanno coscienza,invece un passerotto si????
scusa ancora,siamo in Italia,dimenticavo.
ah Pietro, ma dici sempre le stesse cose…
E poi quarda che all’estero i militanti tipo LAV e LAC sono anche più folli, come li definisci tu
La grandezza di un popolo,di un gruppo,di un’associazione e di un uomo,la si vede da chi lo guida e/o istruisce…..quindi,a voi il vs presidente….noi ci teniamo il Montanelli,Dante Alighieri,Mario Rigoni Stern,sergente cacciatore,Baggio,Peruzzi,Scala,Pantani,Altobelli….e tanti altri gentiluomini…..non inquisiti,non delinquenti…
se ti fa contento…
“Montanelli,Dante Alighieri,Mario Rigoni Stern” che hanno tutti lasciato questo mondo già da qualche tempo.
“Baggio,Peruzzi,Scala,Pantani,Altobelli” Eh sì, gente che tirava calci ad un pallone (e lasciamo perdere Pantani, va’!)… perchè mai non dovremmo tutti pendere dalle labbra di costoro, quando si tratta di ‘gestione della fauna’??!?
Gente con la fedina penale pulita e che ha fatto la guerra x la liberta’,quella che voi oggi volete togliere alla brava gente,che almeno non ruba;Conosco tanti dottori,ingegneri e professionisti vari che vanno a caccia;nel mondo siamo circa 100 milioni i cacciatori,mica saremo tutti pazzi????Voi dipendete da chi cacciava orsi e da chi a livello gestionale ha fatto qualcosa di strano,caro signor o signora Gi.
Forse dovrebbe rendersi conto che:
– non occorre essere cacciatori per avere la fedina penale pulita.
– le guerre per la libertà le hanno fatte milioni di non cacciatori.
– sono di certo MOOOOLTI di più i dottori,ingegneri e professionisti che a caccia non ci vanno e probabilmente anche quelli che la giudicano un’attività biasimevole.
– nel mondo ci sono 6.791.000.000 di non cacciatori, saranno tutti pazzi?
– io non dipendo da nessuno.
12 milioni di euro x contare 40 orsi:signori non vi sembra un po’ troppo?ora vogliono mettere le mele ed allontanare (in gran parte lo hanno gia fatto ed in maniera irreversibile) i pastori e gli agricoltori dalle loro terre,facendo credere ad un turismo di massa…..x le loro tasche,SVEGLIAMOCI: